Il fenomeno del telemarketing selvaggio e delle truffe telefoniche rappresenta una crescente minaccia non solo per i consumatori ma anche per il settore dei Business Process Outsourcers (Bpo) e dei Contact Center. Secondo il Rapporto Ebincall 2024, questo settore occupa quasi 80.000 persone, con una significativa partecipazione femminile e una predominanza di forza lavoro italiana. Per contrastare la piaga del Cli Spoofing, ovvero la falsificazione dell’identificativo del chiamante, AssoCall-Confcommercio ha promosso una sinergia tra associazioni di categoria, autorità regolatorie e operatori telefonici.
L’iniziativa italiana si ispira all’esempio francese, dove le autorità hanno adottato il protocollo Stir/Shaken per contrastare le chiamate indesiderate e fraudolente. In Italia, l’obiettivo è adattare questa soluzione con l’integrazione di funzionalità avanzate, come l’utilizzo di database condivisi, per migliorare ulteriormente il controllo sulle chiamate contraffatte.
Verso una regolamentazione condivisa
Il Protocollo per la “Prevenzione e il Contrasto contro le Chiamate Contraffatte dell’Identificativo Chiamante (Cli Spoofing)” ha trovato l’adesione di associazioni di tutela dei consumatori come Codacons, Assoutenti, Aeci e altre, insieme a aziende come Italtel, esperta in soluzioni di sicurezza delle reti. Il protocollo mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a ottenere la collaborazione degli operatori di telecomunicazione per adottare una regolamentazione urgente in Italia.
Secondo Gianluca Di Ascenzo, presidente Codacons e di Oic, “secondo alcuni dati, nel 2023 in Italia il 15% delle truffe in ambito digital banking è avvenuto attraverso la tecnica dello spoofing”. Questa evidenza sottolinea l’importanza di collaborare con istituzioni e stakeholders di settore per contrastare questo fenomeno dilagante.
“E’ la prima volta che le associazioni per la tutela dei consumatori e i rappresentanti dei Call Center si trovano a fianco per condividere una battaglia di civiltà sulla scia delle linee tracciate dall’autorità contro la pratica criminosa dello spoofing – aggiunge Leonardo Papagni, presidente AssoCall-Confcommercio -. Facciamo appello anche agli operatori telefonici, oggi assenti dal nostro tavolo, affinché prendano posizione e adottino presto le attese misure anti-spoofing”.