“La Rai sarà tenuta a rendere note, attraverso il proprio sito ufficiale, le qualifiche e i costi sostenuti per il personale”. Lo ha detto Antonio Catricalà, vice ministro per lo sviluppo economico, illustrando alla commissione di Vigilanza sulla Rai il nuovo contratto di servizio. Una norma che, ha spiegato, risponde all’esigenza di “garantire trasparenza e verifica dei costi”, e che va incontro a molte richieste avanzate direttamente dagli utenti.
Le nuove regole prevedono anche che siano messe in onda sovraimpressioni a indicare se un programma è finanziato con i proventi del canone. Tra l’altro saranno previsti spazi ad hoc sul sito dell’azienda e sul televideo che evidenzino le parti del palinsesto finanziate con l’abbonamento. Risultati ottenuti dopo una trattativa “Lunga e non semplice” con l’azienda, ha sottolineato Catricalà.
Poi il vice ministro ha illustrato il nuovo impegno a fornire un’offerta qualitativa articolata per rete e nei canali tematici, “assicurando la coerenza con il servizio pubblico“, con vincoli quantitativi suddivisi per fasce orarie. Il contratto di servizio, ha spiegato Catricalà, prevede che i programmi di “servizio pubblico” non siano inferiori al 70% del totale della programmazione per Rai1 e Rai2, e all’80% per Rai3.
All’azienda, inoltre, non sarà possibile vendere spazi pubblicitari a costi inferiori al trend di mercato, per non violare i principi della concorrenza e fare l’uso più adeguato dei proventi del canone, che non dovranno andare a ripianare eventuali minori entrate pubblicitarie.
Il documento era stato approvato dal Cda Rai il 18 settembre, con la votazione che aveva registrato tutti pareri favorevoli e un solo astenuto.