Mai più provette, per vincere il Nobel per la Chimica serve solo un computer. Lo ha detto l’accademico dei Lincei Sergio Carrà, commentando il Nobel per la chimica assegnato oggi a Martin Karplus, Michael Levitt e Arieh Warshel per i loro studi sullo sviluppo di modelli multiscala per i sistemi chimici complessi.
“Il lavoro dei tre scienziati – ha detto Carrà – conferma un’emergente tendenza nella chimica di sostituire le provette con il calcolatore. I premi – aggiunge – sono stati assegnati per ricerche intese a sviluppare modelli di simulazione di sistemi chimici complessi. In particolare la caratteristica comune dei tre studiosi è di avere saputo impiegare il calcolatore nella descrizione del comportamento dinamico di diversi tipi di molecole, in particolare polimeriche, la cui complessità richiede un approccio a diverse scale nelle quali la fisica quantistica e la newtoniana si integrano”.
“L’importanza di questo approccio – prosegue l’accademico – si riscontra nella possibilità di affrontare problemi la cui complessità rende difficile un’esaustiva indagine sperimentale. Significativo è inoltre il fatto che le loro ricerche sono focalizzate sulle molecole biologiche con importanti possibili ricadute nella progettazione di farmaci”.
Il più anziano, Martin Karplus, austriaco di nascita ed affiliato alle Università di Strasburgo, Harward e Cambridge, si deve considerare un pioniere della chimica teorica essendo stato uno dei protagonisti del suo sviluppo dal dopoguerra sino ai giorni nostri. I suoi lavori, che traggono origine dall’applicazione della meccanica quantistica alle molecole, si sono successivamente arricchiti grazie agli sviluppi nella spettroscopia e nella dinamica molecolare applicata alle proteine. Nel 2011 gli è stato conferito il premio internazionale per la chimica dell’Accademia nazionale dei Lincei.
Michael Levitt, britannico, affiliato all’Università di Stanford, è un pioniere della dinamica molecolare che ha applicato in particolare alla simulazione del Dna e alle proteine. Inoltre è riuscito a predire con il calcolo alcune strutture molecolari.
Arieh Warshel, nato in Israele, affiliato all’Università della Southern California – conclude Carrà – è un maestro della biochimica computazionale, mediante la quale ha simulato la funzionalità di sistemi biologici e la cinetica delle reazioni enzimatiche”.