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Tlc, gli 8 dossier che terranno banco nel 2025



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Semplificazione regolatoria e consolidamento le due questioni dirimenti secondo la telco spagnola Telefonica che delinea lo scenario in un report che fa il punto sui necessari avanzamenti tecnologici ma anche e soprattutto sull’urgenza di un cambio di passo delle strategie europee

Pubblicato il 24 gen 2025



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Quali sono i temi principali che terranno banco nel 2025 nel campo delle politiche pubbliche legate alla tecnologia e alle telecomunicazioni? La risposta arriva da un report promosso dalla telco spagnola Telefonica, che non solo fa il punto sui necessari avanzamenti tecnologici ma anche e soprattutto sull’urgenza di un cambio di passo delle strategie europee.

Ecco gli 8 topic chiave.

Competitività, sostenibilità, energia e autonomia digitale

Il 2025 sarà un anno chiave per verificare l’attuazione da parte dell’Europa delle politiche annunciate in materia di competitività, sostenibilità e autonomia. Nel 2024, Letta e Draghi sollecitano nelle loro relazioni una nuova strategia industriale per l’Europa, sottolineando i suoi ritardi in termini di innovazione e competitività e indicando le telecomunicazioni e l’innovazione digitale e la difesa come settori chiave per migliorare la produttività, la resilienza e l’integrazione del mercato unico.

Sulla base delle loro raccomandazioni, la Commissione europea 2024-2029 ha delineato nelle sue lettere di missione una tabella di marcia per rafforzare la capacità tecnologica dell’Europa e rivitalizzare la sua industria, con il mercato unico come pilastro centrale. A tal fine, l’Europa dovrebbe dare priorità alla creazione di un ambiente favorevole agli investimenti, all’innovazione e alla diversificazione dei partner strategici in una geopolitica impegnativa.

Nel settore digitale, i mandati di Henna Virkunnen, Teresa Ribera e Valdis Dombrovskis saranno fondamentali. Le loro priorità, che il settore tecnologico europeo accoglie con ottimismo, comprendono la semplificazione normativa, la promozione dell’innovazione e degli investimenti nelle reti a banda ultra larga e nelle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e il cloud computing, nonché la creazione di condizioni che consentano alle imprese di acquisire scala e operare in un ambiente digitale sicuro e resiliente. In questo quadro, la mobilitazione degli investimenti per una transizione digitale sostenibile potrebbe far leva sulla finanza verde e sulla tassonomia.

Nel 2025, l’Ue si impegnerà in un patto che combina competitività, sostenibilità, energia e autonomia digitale, garantendo resilienza, benessere e crescita oltre il 2030.

Verso un eco-ecosistema di connettività

L’innovazione digitale e la crescente domanda di dati hanno trasformato la connettività in un ecosistema di connettività. Questo ecosistema comprende un’ampia gamma di attori, oltre alle telecomunicazioni, ed elementi interconnessi che facilitano la comunicazione tra dispositivi, reti fisse e mobili, satelliti, centri dati, cavi sottomarini, piattaforme e applicazioni.

L’interdipendenza e la cooperazione tra i diversi attori sono e saranno fondamentali. Questi attori dovranno lavorare insieme per costruire un futuro comune basato su infrastrutture digitali più resilienti e avanzate. Da qui nasce il concetto di reti 3C: Connesse, Collaborative e Computazionali. La virtualizzazione dei servizi e la migrazione verso il cloud sono fondamentali per questa trasformazione, per una maggiore flessibilità ed efficienza.

Gli operatori, in quanto principali investitori, rimarranno fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi del Decennio Digitale 2030, soprattutto attraverso lo sviluppo di politiche adeguate in materia di spettro , comprese le bande medie e la banda a 6 GHz, garantendo al contempo politiche che consentano gli investimenti e la loro sostenibilità economica. Tuttavia, l’ingresso di nuovi operatori ha arricchito l’ecosistema, ma ha anche generato sfide normative, soprattutto in termini di concorrenza leale, interoperabilità e sovranità tecnologica, che dovranno essere affrontate.

Semplificazione, consolidamento e regolamentazione

La competitività è una priorità fondamentale per il 2025, che richiederà una revisione profonda e strategica del quadro normativo e della concorrenza. In Europa, deve concretizzarsi in una legge sulle reti digitali con una visione olistica che, oltre a semplificare la regolamentazione, spinga l’innovazione – a fronte dei paradossi della regolamentazione dell’Internet aperto, incoraggi gli investimenti e affronti gli squilibri artificiali. La certezza normativa sarà essenziale in America Latina, così come una maggiore flessibilità ed efficienza normativa con esempi come la messaggistica A2P.

Le strutture di mercato devono essere in grado di adattarsi alle sfide competitive. Sebbene in Europa la Commissione abbia perso un’occasione con la fusione Orange/Más Móvil, ora ha l’opportunità di adattarsi alle nuove dinamiche e di fare della politica di concorrenza uno strumento per promuovere la competitività europea in un nuovo patto per la competitività, la concorrenza e il benessere dei consumatori.

Ascesa della cybersicurezza e della resilienza

Il miglioramento della cybersecurity e della resilienza, o continuità del servizio, sarà fondamentale nel 2025 a fronte della crescente digitalizzazione, della sofisticazione tecnologica, compreso l’uso dell’AI, e delle tensioni geopolitiche. Le aziende dovranno integrare gli standard, adattarsi a più certificazioni e proteggere la sicurezza della catena di approvvigionamento, poiché gli incidenti superano sempre più i confini aziendali. La responsabilità della cybersecurity si estende già al livello del consiglio di amministrazione e potrebbe avere un elevato impatto finanziario.

La protezione delle infrastrutture critiche, compresa la sicurezza delle reti 5G, sarà fondamentale. Gli operatori di telecomunicazioni affidabili sono attori chiave nella cybersecurity, grazie alle loro infrastrutture, capacità e portata. Tuttavia, il loro contributo dipenderà dalla garanzia della loro redditività economica.

Nel 2025, l’Europa dovrà affrontare un quadro normativo complesso, un mare di acronimi, tra cui Nis2, Dora, Cra, Csa e Cer. L’Europa deve affrontare la sfida della semplificazione, dando priorità agli standard internazionali, alla proporzionalità, alla coerenza, all’efficienza e al coordinamento tra le autorità e le imprese. Inoltre, dovrà rafforzare la base industriale attraverso investimenti, formazione, cultura della cybersecurity, talenti specializzati e una maggiore cooperazione internazionale contro la criminalità informatica globale.

Verso l’era dell’AI e dell’informatica quantistica

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) e la sua adozione da parte delle aziende di tutti i settori continueranno a essere al centro delle politiche tecnologiche e pubbliche nel 2025, quando inizieranno a essere attuate alcune normative, come l’European AI Act. La sfida sarà quella di combinare la promozione dell’innovazione tecnologica con la responsabilità sociale e la creazione di un quadro competitivo equilibrato, compreso lo sviluppo di standard.

Ci sarà una rinnovata attenzione alla realtà aumentata, ai progressi nella virtualizzazione, nella cloudificazione e nell’apificazione, nonché all’uso dell’IA per le reti del futuro, all’inizio dello sviluppo del 6G e all’anticipazione della resilienza delle reti con tecnologie quantistiche. L’interesse per le tecnologie quantistiche aumenterà nel 2025.

Verso la creazione di un ambiente digitale inclusivo

L’inclusione digitale non è solo una sfida tecnologica, ma anche umana. Colmare il divario di copertura è essenziale, ma altrettanto fondamentale è superare il divario di utilizzo, per sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie a disposizione della società.

Mentre iniziative come la condivisione della rete in regioni come l’America Latina sono state fondamentali per colmare il divario di copertura, soprattutto nelle aree rurali, il divario digitale può persistere sotto forma di divario di utilizzo. Passare dal divario di copertura al divario di utilizzo richiederà un ripensamento delle politiche pubbliche di inclusione digitale per promuovere la domanda, l’adozione e l’uso delle tecnologie digitali.

Questa evoluzione richiederà un approccio globale che combini infrastrutture, educazione digitale e politiche inclusive, orientando il dibattito verso la promozione di iniziative che favoriscano un ambiente digitale inclusivo. In altre parole, un approccio che affronti il divario digitale, in particolare il divario di utilizzo, e integri tutti gli attori nell’economia digitale: individui, imprese di tutte le dimensioni, istituzioni pubbliche, imprenditori e lavoratori.

Fiducia e benessere digitale

La crescente importanza della fiducia e del benessere digitale suggerisce che nel 2025 le politiche dovranno essere riorientate verso un approccio olistico che protegga non solo gli utenti, ma anche la società nel suo complesso nell’ambiente digitale.

Con il progredire della tecnologia, il suo impatto su settori chiave della vita quotidiana come l’istruzione, la salute o l’occupazione aumenta, incidendo sempre più sul benessere. Pertanto, la sfida di raggiungere un’inclusione digitale sicura e affidabile dipenderà da politiche che colmino le lacune di utilizzo, affrontando questioni fondamentali per il benessere come la protezione dei dati, la disinformazione, la criminalità informatica, la lotta alle frodi, lo sviluppo dell’identità digitale, l’uso etico delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale o la protezione dei minori.

Infine, investire nella connettività significa investire nel benessere, poiché la diffusione delle reti a banda ultra larga, come base per lo sviluppo sociale ed economico, facilita l’inclusione digitale e la digitalizzazione dei servizi, compresi quelli pubblici, nonché le nuove tecnologie che migliorano la qualità del servizio o creano nuovi casi d’uso innovativi in tutti i settori a vantaggio della società.

Governance digitale in un contesto geopolitico complesso

Il 2024 è stato un anno elettorale, con cambiamenti significativi che influenzeranno il 2025, il cui inizio coinciderà con l’inizio di un nuovo ciclo politico nell’Ue e negli Usa, in un ambiente geopolitico complesso. Le relazioni transatlantiche e i nuovi accordi come l’Ue-Mercosur saranno fondamentali per affrontare le sfide globali come la digitalizzazione e la sostenibilità, promuovendo valori comuni e la leadership e la diversificazione tecnologica.

Nel 2024, forum internazionali come il Global Technology Forum dell’Ocse e l’Assemblea mondiale per la standardizzazione delle telecomunicazioni hanno sottolineato l’importanza di standard comuni per uno sviluppo tecnologico senza frammentazione. Da parte sua, il Vertice delle Nazioni Unite sul futuro, attraverso l’incorporazione del Patto digitale globale nel Patto per il futuro, si è impegnato a rafforzare il multilateralismo e a sostenere un futuro digitale inclusivo e sostenibile. Allo stesso modo, eventi come il Wsis+20, l’Igf e il B20 hanno sottolineato l’importanza di colmare i divari e costruire un futuro globale più connesso, equo e collaborativo.

Lo sviluppo di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e la questione della resilienza pongono sfide nello sviluppo di una governance globale etica e di normative equilibrate e interoperabili.

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