LA NUOVA TECH WAR USA-CINA

Intelligenza artificiale, uragano DeepSeek: crolla Nvidia, impatti sulle tlc?



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Nel panico le Borse dopo l’annuncio del chatbot sviluppato dalla startup cinese considerato più all’avanguardia di ChatGpt & co. Il colosso dei chip colpito duramente: il titolo ha perso il 17%, bruciando in un solo giorno quasi 600 miliardi di dollari. Fastweb prima telco ad adottare la tecnologia alla base del language model made in Italy, in campo anche iGenius. Intanto il Garante Privacy chiede alle società produttrici dell’app informazioni sulla raccolta dei dati personali

Pubblicato il 28 gen 2025



intelligenza artificiale, chip, semiconduttori

DeepSeek, la concorrente cinese di ChatGpt, semina il panico a Wall Street, dove il chipmaker americano Nvidia è crollato di quasi il 17% alla chiusura di ieri, mentre il Nasdaq ha perso oltre il 3%. Oggi in apertura di Borsa il titolo risulta in oscillazione.

Finora le azioni del produttore Usa di semiconduttori sono state protagoniste di una crescita eccezionale proprio sull’onda dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, le cui applicazioni, come ChatGpt, richiedono enorme potenza computazionale con chip di alta qualità. Il prodotto della startup cinese DeepSeek, il cui chatbot è diventato l’app gratuita più quotata sull’App Store statunitense di Apple, pare però sia stato sviluppato a una frazione di costo del chatbot di OpenAi e usando chip non di prima fascia, visto che l’esportazione di questi verso la Cina è stata bloccata dagli Stati Uniti.

Ora non solo Nvidia ha bruciato circa 589 miliardi di dollari di valore di mercato, ma analisti, imprese e politici Usa cominciano a chiedersi se il primato tecnologico americano sull’Ai non sia messo seriamente a rischio da un prodotto Made in China molto più economico e che non avrebbe bisogno dei processori altamente performanti Made in Usa.

DeepSeek, il chatbot Made in China scuote i mercati

Il chatbot di DeepSeek avrebbe dimostrato la capacità di eguagliare la capacità dei pionieri dell’intelligenza artificiale statunitense per una frazione degli investimenti effettuati dalle aziende americane. Il modello DeepSeek-V3, infatti, avrebbe richiesto meno di 6 milioni di dollari in potenza di calcolo utilizzando i chip Nvidia H800, meno performanti rispetto al top di gamma. Il modello DeepSeek-R1, lanciato la scorsa settimana, sarebbe da 20 a 50 volte più economico da utilizzare rispetto al modello o1 di OpenAi a seconda del tipo di attività, stando a quanto sostenuto dall’azienda sviluppatrice in un messaggio pubblicato sulla piattaforma social WeChat.

“Il predominio tecnologico degli Stati Uniti è messo in discussione dalla Cina”, ha affermato Kathleen Brooks, direttore della ricerca presso la piattaforma di trading Xtb. “L’attenzione è ora rivolta a capire se la Cina può far meglio, più velocemente e in modo più conveniente degli Stati Uniti, e se può vincere la gara dell’intelligenza artificiale”.

L’amministratore delegato di OpenAi, Sam Altman, ha definito “impressionante” il modello di intelligenza artificiale R1 sviluppato da DeepSeek, ma ha sottolineato che OpenAi ritiene che una maggiore potenza di calcolo sia fondamentale per il successo di lungo termine nel settore.

Battaglia Usa-Cina sui chip

La startup DeepSeek è stata fondata nel 2023 a Hangzhou, in Cina, e ha rilasciato il suo primo modello di linguaggio di grandi dimensioni (Llm) Ai nello stesso anno. Il suo ceo Liang Wenfeng ha precedentemente co-fondato uno dei principali hedge fund cinesi, High-Flyer, che si concentra sul trading quantitativo basato sull’intelligenza artificiale. Secondo un post di quell’estate sulla piattaforma social cinese WeChat, il fondo, nel 2022, aveva accumulato un cluster di 10.000 chip di processori grafici A100 ad alte prestazioni di Nvidia. Gli Stati Uniti subito dopo hanno limitato le vendite di quei chip alla Cina. DeepSeek, secondo quanto afferma la startup, ha usato per i suoi modelli i chip H800 di Nvidia, che hanno prestazioni inferiori e non sono vietati in Cina, lasciando intendere che non sarebbe necessario l’hardware più sofisticato per la ricerca sull’intelligenza artificiale d’avanguardia.

“I modelli che hanno costruito sono eccezionali, ma nessuno fa miracoli”, ha affermato l’analista di Bernstein, Stacy Rasgon. I cinesi “non utilizzano innovazioni sconosciute o segrete”, ha detto Rasgon. “Queste sono cose che tutti stanno sperimentando”.

Nei giorni scorsi, però, l’uragano DeepSeek si è abbattuto sul mercato Usa con tutta la sua potenza quando è stato pubblicato un paper relativo a uno specifico modello di intelligenza artificiale della startup cinese chiamato R1, che mostrava capacità di “ragionamento” avanzate – come la capacità di ripensare il proprio approccio a un problema di matematica – ed era significativamente più economico di un modello simile venduto da OpenAI chiamato o1.

“Come facciano, non ne ho idea”, ha detto Rasgon. “Ma penso che i prezzi abbiano spaventato la gente”.

Ora gli iStati Uniti si interrogano su come competere al meglio con la Cina sull’intelligenza artificiale. “DeepSeek R1 è una sorta di Sputnik dell’intelligenza artificiale”, ha affermato il venture capitalist Marc Andreessen in un post sulla piattaforma social X, riferendosi al lancio del satellite del 1957 che diede il via a una corsa all’esplorazione spaziale durante la Guerra Fredda tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti.

Andreessen, che ha consigliato Trump sulla politica tecnologica, ha avvertito che l’eccessiva regolamentazione del settore dell’intelligenza artificiale da parte del governo degli Stati Uniti ostacolerà le aziende americane e consentirà alla Cina di andare avanti. Ma il punto su DeepSeek è che sembra minare la strategia degli Stati Uniti volta a limitare le esportazioni di chip verso la Cina: a quanto pare, la Cina è riuscita a andare avanti lo stesso.

Non a caso il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che chiede di “trovare ed eliminare eventuali lacune negli attuali controlli sulle esportazioni”.

Si muove il Garante Privacy italiano

Intanto il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni a Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e a Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le società che forniscono il servizio di chatbot DeepSeek, sia su piattaforma web che su App.

“L’Autorità, considerato l’eventuale alto rischio per i dati di milioni di persone in Italia, ha chiesto alle due società e alle loro affiliate di confermare quali siano i dati personali raccolti, da quali fonti, per quali finalità, quale sia la base giuridica del trattamento, e se siano conservati su server collocati in Cina”, spiega una nota.

Il Garante, inoltre, ha chiesto alle società che tipo di informazioni vengano utilizzate per addestrare il sistema di intelligenza artificiale e, nel caso in cui i dati personali siano raccolti attraverso attività di web scraping, di chiarire come gli utenti iscritti e quelli non iscritti al servizio siano stati o vengano informati sul trattamento dei loro dati.

Entro 20 giorni le società dovranno fornire all’Autorità le informazioni richieste.

I modelli Ai in Italia

La tecnologia Nvidia è alla base dello sviluppo di una serie di progetti in Italia. Recentemente iGenius ha lanciato Colosseum 355B, il large language model made in Italy di ultima generazione con 355 miliardi di parametri. Realizzato con tecnologie di Nvidia, Colosseum 355B consente alle aziende che operano nei settori regolamentati, come i servizi finanziari e la pubblica amministrazione, di creare Llm altamente personalizzati grazie alla tecnica del Cpt (Continual-Pre-Training). In questo modo, Colosseum 355B democratizza la creazione di Llm su larga scala, finora prerogativa esclusiva dei grandi hyperscaler.

Colosseum 355B è stato progettato per supportare sia il Cpt che il fine-tuning. Il Cpt consente alle aziende di creare Llm proprietari, arricchendo il modello con conoscenze specifiche del loro settore e garantendo scalabilità a lungo termine, senza rinunciare alla conoscenza generale del modello. In questo modo, le aziende possono avere a disposizione un “cervello Ai” proprietario, fondamentale per la loro indipendenza tecnologica. In seguito, possono anche utilizzare il fine-tuning per renderlo più specializzato sulle esigenze specifiche dell’azienda.

Addestrato utilizzando il formato FP8 (Floating Point), uno standard che consente di elaborare dati con grande efficienza computazionale, Colosseum 355B opera su un singolo nodo Gpu H100. Grazie a questa scelta architetturale, il continual pre-training diventa accessibile senza richiedere competenze specialistiche in AIOps, consentendo al tempo stesso di abbattere i costi di inferenza del 50% e mantenendo l’accuratezza e la qualità del modello.

L’estate scorsa Fastweb ha battezzato NeXXt AI Factory, il primo supercomputer Nvidia Dgx SuperPop per l’intelligenza artificiale operativo in Italia, all’interno di un data center di ultima generazione vicino a Bergamo. Fastweb ha acquisito 31 nodi Nvidia Dgx H100, assicurandosi un sistema all’avanguardia per l’Ai. NeXXt AI Factory è il più potente supercomputer basato su tecnologia Nvidia disponibile in Italia per l’intelligenza artificiale di proprietà di un’azienda privata.

NeXXt AI Factory è un sistema tecnologicamente sofisticato per lo sviluppo di applicazioni Ai e Gen Ai ed il cuore pulsante di un ecosistema dedicato all’innovazione. Fastweb mette la potenza del supercomputer e la prima versione del proprio Llm – Miia (Modello Italiano Intelligenza Artificiale) che fa leva sul software Nvidia Ai Enterprise – a disposizione di start-up, aziende, università e Pubbliche amministrazioni per lo sviluppo di nuove applicazioni Ai e Gen Ai.

L’addestramento di Miia si svolge grazie agli accordi stipulati con Bignami Editori, Istat e il Gruppo Mondadori. Questi accordi hanno creato il più grande e affidabile dataset in lingua italiana, con 1.500 miliardi di token, equivalenti a 11 milioni di libri, garantendo una base solida e autorevole per la continua evoluzione di Miia. Grazie anche alle collaborazioni avviate con Sapienza Università di Roma e Università degli Studi di Milano-Bicocca e alla elevatissima potenza computazionale di NeXXt AI Factory, Miia continuerà a evolversi, addestrato esclusivamente su dati italiani di alta qualità, rispettando pienamente le normative sulla privacy e sul copyright.

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