L’APPELLO ALLA UE

Gsma-Connect Europe: “Le reti Tlc sottostimate, il Digital Networks Act sia audace”



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Le due associazioni accolgono con favore l’impegno dell’Europa a varare una strategia ad hoc, ma bisogna accelerare sulla roadmap. Il nodo da sciogliere è l’over-regulation: “Serve un approccio pro-investimenti”

Pubblicato il 12 feb 2025



Europa – Commissione Ue – Unione europea 2

Le reti di telecomunicazioni rimangono sottovalutate e sotto stress e la regolamentazione esistente vanifica ogni tentativo di incoraggiare gli investimenti essenziali. Semplificare questo quadro normativo, ridurre gli oneri e dare priorità alla velocità e all’agilità devono essere tra i principali obiettivi della nuova Commissione europea. Per questo Gsma e Connect Europe accolgono con favore la pubblicazione del programma di lavoro della Commissione, in particolare l‘impegno ad emanare una legislazione cruciale sotto forma del Digital networks act (Dna).

È quanto si legge nella nota congiunta delle due associazioni di settore, che rappresentano gli operatori di telecomunicazioni europei.

Tlc sottostimate: il Digital networks act dell’Ue sia “audace”

Gsma e Connect Europe scrivono che il settore delle telecomunicazioni europeo è sempre più indietro rispetto alle altre economie sviluppate in termini di disponibilità di infrastrutture digitali all’avanguardia e si trova ad affrontare una crescente concorrenza globale e enormi lacune di investimenti, per cui diventa quanto mai urgente una legge sulle reti digitali “audace e a prova di futuro”. Senza un’azione decisiva, l’Europa rischia di rimanere ulteriormente indietro nella leadership tecnologica, nell’innovazione e nello sviluppo delle infrastrutture digitali.

“Il Digital networks act non risolve ogni problema – altre aree critiche su cui la politica dovrà decidere includono la revisione delle norme per le fusioni aziendali dell’Ue, che dovrebbe essere accelerata data la sua importanza per il consolidamento – ma offre l’opportunità – se attuata secondo le sue premesse e potenzialità – di ripristinare la posizione dell’Europa come potenza tecnologica globale”, affermano le due associazioni.

Un quadro normativo equo per le reti digitali

Questo significa, in particolare, procedere con una revisione a tutto campo dell’attuale quadro regolatorio di settore, riducendo l’onere normativo per riflettere le dinamiche competitive del mercato odierno e semplificando le regole, con maggiore armonizzazione solo in quelle aree in cui è vantaggioso per gli investimenti. Ciò dovrebbe portare a un quadro di regole giuste ed equivalenti nell’intero ecosistema delle reti digitali.

Inoltre, occorre introdurre la competitività come obiettivo politico centrale del futuro Digital networks act, con l’obiettivo di stimolare maggiori investimenti nell’attuazione delle reti ed evitare che l’Europa rimanga ancora più indietro rispetto agli altri attori globali.

Per Gsma e Connect Europe bisogna anche adottare un approccio armonizzato e favorevole agli investimenti alla politica dello spettro, attraverso assegnazioni di spettro molto più lunghe.

“Che si tratti di portare il 5G ovunque entro il 2030 o di promuovere la connettività di rete fissa di prossima generazione, secondo gli obiettivi del Decennio digitale, l’infrastruttura digitale europea è alla base di quasi ogni aspetto della vita moderna, la colonna portante della crescita economica e dell’innovazione del continente”, si legge nella nota congiunta.

L’Europa ha bisogno di regole pro-investimenti

Le due associazioni evidenziano che “è essenziale garantire che le reti rimangano all’avanguardia in modo da soddisfare richieste in costante evoluzione – sia in termini di casi d’uso, competitività e resilienza – soprattutto perché le applicazioni industriali e basate sull’intelligenza artificiale continuano ad espandersi. Ciò che non possiamo permetterci è che questa sia un’occasione mancata”.

L’Europa “ha bisogno di un Dna che renda finalmente la regolamentazione digitale adatta al mondo moderno e faciliti gli investimenti cruciali nella nostra infrastruttura digitale critica”.

“La Commissione ha la possibilità di garantire un ecosistema digitale resiliente e a prova di futuro che funga da linfa vitale per l’innovazione industriale, avvantaggiando tutti i cittadini europei, le imprese e la società nel suo insieme”, concludono le due associazioni: “ora deve mantenere questa promessa”.

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