Entro il 2028 si conteranno, a livello globale, 28 miliardi di dispositivi IoT protetti da soluzioni di cybersecurity. Si tratta di un raddoppio rispetto ai 14 miliardi registrati nel 2024 che genererà un mercato da oltre 50 miliardi di dollari. E a spingere la crescita nei prossimi quattro anni saranno soprattutto le pmi.
Nonostante – o forse proprio a causa di – questo exploit, con l’aumento della complessità delle reti IoT diverranno sempre più necessari framework avanzati, che supportino cioè le soluzioni di sicurezza per contrastare gli approcci frammentati alla cybersecurity dell’IoT.
A dirlo è il rapporto Global IoT Cybersecurity Market 2024-2029, appena pubblicato da Juniper Research, che evidenzia rischi e opportunità all’interno del nuovo scenario della connettività.
I vantaggi dei framework Zero Trust Architecture: sicurezza end-to-end e scalabilità
Con una sicurezza IoT debole, gli utenti delle aziende rischiano eventi come violazioni dei dati, perdite finanziarie e casi di non conformità alle normative. Per posizionare al meglio le reti IoT contro queste minacce, lo studio ha individuato come priorità l’implementazione di framework Zta (Zero Trust Architecture).
Tali piattaforme si basano sul principio secondo cui nessun dispositivo in rete deve essere intrinsecamente affidabile e richiede un’autenticazione costante. Framework di questo tipo offrono anche una maggiore visibilità dell’attività dei dispositivi IoT attraverso l’autenticazione continua, consentendo di individuare e mitigare le minacce in modo più tempestivo.
Considerata la crescita impetuosa dell’IoT sull’onda della rapida digitalizzazione delle piccole e medie imprese, i framework Zta dovranno necessariamente essere distribuiti su reti IoT di varie dimensioni. Con l’aumento del numero di reti, i fornitori dovranno inoltre sfruttare la loro scalabilità per garantire che le soluzioni di cybersecurity tengano il passo.
“Si prevede che il mercato della cybersicurezza IoT raggiungerà i 51 miliardi di dollari entro il 2028, grazie anche all’adozione da parte delle pmi”, spiega Michelle Joynson, autrice della ricerca. “Per capitalizzare, i fornitori devono semplificare le loro soluzioni in un momento in cui le architetture IoT stanno diventando sempre più complesse e viene utilizzato un numero sempre maggiore di tecnologie di connettività”.