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Mobile networks, si apre la partita 6G: riflettori sugli standard



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In un paper elaborato dalla Next Generation Mobile Networks Alliance si definiscono i principi chiave per una migrazione sostenibile ed efficente. Ma bisogna superare le problematiche legate al 5G a partire dall’integrazione dei sistemi legacy e dall’efficienza energetica

Pubblicato il 21 feb 2025

Federica Meta

Giornalista



6G

Standard, tempo e un focus sull’implementazione saranno gli elementi chiave che guideranno l’evoluzione delle reti mobili verso il 6G e oltre, facendo leva sul 5G.

È quanto delineato nell’ultimo paper elaborato dalla Next Generation Mobile Networks Alliance (Ngmn) che focalizza l’attenzione sull’evoluzione delle architetture di rete verso il nuovo standard.

Il vademecum

Secondo il report, la futura architettura di rete 6G dovrebbe superare le attuali lacune del 5G, supportare i nuovi requisiti, adattarsi ai cambiamenti determinati dal Ran e, infine, cavalcare i trend legati alle tecnologie emergenti.

Cruciale anche dedicare tempo sufficiente al processo di standardizzazione per garantire una collaborazione a livello industriale, permettendo un’evoluzione continua delle reti mobili verso il 6G e oltre.

“Ngmn immagina la futura architettura di rete come una piattaforma basata su servizi che si evolve per soddisfare le crescenti richieste di utenti e industry, sfruttando i continui progressi del 5G – puntualizza Arash Ashouriha, presidente del consiglio di Ngmn e Svp Group Technology di Deutsche Telekom – Per garantire che la prossima generazione di reti mobili esprima tutto il potenziale, è importante però che vengano stabiliti principi chiari di design e implementazione architettonica, promuovendo la cooperazione”.

Gli operatori mobili che hanno partecipato allo studio hanno evidenziato le sfide sul tavolo, sottolineando alcune problematiche rilevate sviluppo del 5G che non dovrebbero riperetersi nell’implementazione del 6G: si va dalla complessità della rete, passando per l’integrazione con i sistemi legacy fino ad arrivare l’efficienza energetica. La gestione autonoma della rete e il design basato nativamente sull’AI sono stati identificati, invece, come driver chiave per la trasformazione della rete.

I principi guida per il passaggio al 6G

Tra i principi guida elaborati da Ngmn, spicca l’architettura di rete la cui evoluzione in dovrebbe consentire l’innovazione, supportare il roll out di nuove funzionalità e garantire la compatibilità inversa con i servizi di connettività “core” già esistenti. Il tutto incorporando un’infrastruttura “quantum-safe” per migliorare la sicurezza, la privacy e la resilienza.

Gli Mno hanno anche eevidenziato che una nuova interfaccia 6G dovrebbe fornire miglioramenti tangibili rispetto al 5G-Advanced in aree chiave, inclusa una maggiore efficienza di spettro e connettività densa e a basso costo dei dispositivi.

Le prossime iniziative di Ngmn

Ngm proseguirà il suo impegno per sostenere lo sviluppo del 6G mettendo in campo iniziative ad hoc: queste includono lo sviluppo di strategie di migrazione che garantiscano una coesistenza senza soluzione di continuità con le reti 5G esistenti ed esplorino nuove capacità che il 6G deve supportare. L’obiettico è definire un quadro di evoluzione delle reti scalabile, innovativo, efficiente e sostenibile.

“Il futuro delle reti mobili risiede nella loro capacità di evolversi continuamente, parimenri a quanto succede nel settore dei software, per soddisfare le mutevoli esigenze degli utenti e delle industry – conclude Laurent Leboucher, membro del consiglio dell’Alleanza Ngmn e Group Cto e Executive VP Networks di Orange – Concentrandosi su miglioramenti graduali e sfruttando i punti di forza del 5G, si possono garantire funzionalità innovative e al contempo la soddisfazione dei clienti”.

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