La crescente domanda di endpoint connessi da parte dei settori industriali sta determinando l’avvento dell’edge come principale paradigma di calcolo. Ma servirà un ulteriore step evolutivo, incentrato sul concetto di convergenza, per far incontrare domanda e offerta nel mondo dell’Industria 5.0. Ne è convinto Shiv Putcha, research & consulting di Gsma Intelligence, che analizza le nuove dinamiche del mercato sull’onda dell’integrazione sempre più spinta tra reti private 5G, IoT e intelligenza artificiale.
Verso un edge computing sempre più convergente
L’affermazione dell’edge computing è favorito proprio dalla crescente convergenza tra queste tecnologie. Per le aziende, le radio e il core mobile di loro scelta rappresentano una soluzione incompleta con uno scarso ritorno sugli investimenti. I punti di valore si sono spostati dalle radio e dai nuclei mobili (che sono ormai una questione di principio) verso l’edge distribuito e l’orchestrazione senza soluzione di continuità dei carichi di lavoro negli ambienti informatici e di tecnologia operativa delle imprese.
In quest’ottica, per l’analista di Gsma Intelligence il valore reale sarà dunque determinato da una soluzione “converged edge”, che offra alle aziende la flessibilità di distribuire i carichi di lavoro e gestire l’elaborazione del traffico di dati dagli endpoint in sede o di segregare alcuni carichi di lavoro per elaborarli attraverso la connettività multi-cloud a cloud pubblici o privati.
I casi d’uso più recenti, tra cui il rilevamento dei difetti di produzione, le applicazioni per la tutela dei lavoratori, il checkout senza attriti o la sicurezza in caso di emergenza, traggono tutti vantaggio da una maggiore automazione per un’elaborazione e un trasferimento dei dati rapidi e senza interruzioni.
Ciò richiede server edge aperti, scalabili e performanti che consentano agli sviluppatori di creare applicazioni AI edge-native. Poiché il 5G privato colma sempre più le lacune della proposta in combinazione con l’edge compute e l’AI, nel 2025 si assisterà a un’impennata di implementazioni aziendali in tutti i settori verticali che favoriranno la trasformazione digitale.
Una nuova chance per il private 5G
Si tratta del resto del primo vero banco di prova per il private 5G, che negli ultimi anni ha fatto solo qualche timido progresso in tutto il mondo. Il 2025 è, secondo Putcha l’anno in cui le reti private, e il 5G in particolare, dovranno dare i loro frutti o rischieranno di scomparire silenziosamente dalla scena.
I segnali sono comunque positivi, con una crescita in tutti i settori verticali, nuovi casi d’uso e un ecosistema end-to-end in espansione che comprende operatori di telecomunicazioni e integratori di sistemi per la creazione di reti wireless private.
Inoltre, le aziende stanno iniziando a implementare il 5G privato come tessuto di connettività chiave per abilitare carichi di lavoro sempre più complessi sulle loro reti ibride e multi-cloud. L’attenzione è sempre più rivolta anche a colmare le lacune della proposta 5G privata, per l’appunto con le piattaforme edge abilitate all’intelligenza artificiale come area di interesse principale.
Una serie di nuovi settori verticali sta spingendo la domanda di reti private. In effetti, la proposta 5G privata è andata oltre l’attenzione iniziale da parte di settori verticali come l’industria mineraria e manifatturiera, per passare a una domanda più ampia basata su tre casi d’uso.
Connettività mission critical: La domanda arriva dai verticali che richiedono una connettività solida in settori come la difesa, il petrolio e il gas, l’energia e persino le città intelligenti, per i veicoli autonomi, la sicurezza dei lavoratori, il rilevamento dei difetti e altre applicazioni.
Traffico intenso: C’è una domanda crescente da parte dei settori verticali che registrano “picchi di traffico”, che di solito includono l’intrattenimento dal vivo, lo sport ed eventi simili, con un esempio recente al Gran Premio di Formula 1 di Singapore, dove Singtel ha distribuito una slice di rete per migliorare l’esperienza degli utenti.
Capacità di uplink: La domanda è visibile anche da parte dei segmenti che necessitano di una forte capacità di uplink per lo streaming video, le telecamere a circuito chiuso e altri casi d’uso simili, con un esempio recente alle Olimpiadi estive di Parigi 2024 in cui Orange ha implementato una rete 5G privata indipendente per consentire un uplink più elevato per i caricamenti video.
Il segmento del 5G privato sta beneficiando anche di una sana dose di realismo che sembra essersi insinuata nel settore, con una crescente attenzione a colmare le lacune della proposta.
Da un’iniziale attenzione ai vantaggi offerti dal 5G in termini di pura connettività, i venditori e i fornitori si stanno orientando verso partnership con l’ecosistema più ampio per offrire alle imprese maggiore flessibilità e soluzioni end-to-end.
La diversità delle esigenze delle imprese significa anche che la taglia unica non si adatta a tutti i casi. L’ecosistema ha ora più fornitori che si occupano di ogni segmento, con pochi grandi fornitori, come Nokia ed Ericsson, e una coda molto lunga di fornitori più piccoli.
La complessità delle esigenze delle imprese fa infine sì che il panorama competitivo si stia spostando sempre più verso gli integratori di sistemi come partner chiave per le imprese.