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Content delivery network, via alla consultazione pubblica di Agcom



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L’iniziativa punta alla ricognizione delle condizioni di applicabilità del regime di autorizzazione generale previsto dal Codice delle Comunicazioni. I soggetti interessati avranno 30 giorni di tempo per inviare le proprie osservazioni

Pubblicato il 10 mar 2025



streaming, tv

Effettuare una ricognizione delle condizioni di applicabilità del regime di autorizzazione generale previsto dal Codice delle comunicazioni elettroniche ai content delivery network, le infrastrutture per la distribuzione dei contenuti via Internet. E’ questo l’obiettivo del procedimento di Consultazione pubblica avviato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con il Consiglio del 6 marzo.

Un caso partito dallo streaming della Serie A

L’approfondimento, spiega Agcom in una nota, “trae origine dal posizionamento dell’Autorità adottato con l’atto di indirizzo per il corretto dimensionamento e la dislocazione geografica della rete di distribuzione delle partite di calcio di Serie A per le stagioni 2021-2024 in live streaming (delibera n. 206/21/CONS), e dalle successive attività di vigilanza e di confronto con il mercato”.

La distribuzione del traffico

Il documento posto in consultazione pubblica – spiega ancora Agcom – ricostruisce le modalità di distribuzione del traffico attraverso le diverse tipologie di Cdn, evidenziando le principali relazioni tra i Content and Application Provider (Cap), i Cdn provider e gli operatori di comunicazione elettronica, volte a ottimizzare la distribuzione dei contenuti. “Tali relazioni – sottolinea l’authority – assumono particolare rilevanza nel caso delle applicazioni che comportano un elevato carico di traffico simultaneo sulle reti, come nel caso del live streaming”.

30 giorni di tempo per le osservazioni

I soggetti interessati avranno 30 giorni di tempo per far pervenire all’Autorità le proprie osservazioni in relazione alle condizioni individuate nel documento in consultazione, che si pongono l’obiettivo di uniformare il regime autorizzatorio dei content application provider e dei content delivery network provider con cache installate sul territorio nazionale, nel caso di interconnessione alle reti pubbliche di comunicazioni elettroniche degli Internet Service Provider.

Cosa sono i content delivery network

I Content Delivery Network sono infrastrutture di server distribuiti geograficamente che cooperano per fornire contenuti agli utenti finali in modo rapido ed efficiente. I server sono posizionati in diverse località geografiche, per ridurre la distanza fisica tra il server che ospita il contenuto e l’utente finale, e memorizzano copie cache dei contenuti richiesti di frequente, come video, immagini e pagine web, nei loro server. Quando un utente richiede un contenuto, il Cdn lo fornisce dal server più vicino, riducendo la latenza. I Cdn, inoltre, bilanciano il carico di traffico distribuito su più server, evitando sovraccarichi e garantendo che le risorse siano utilizzate al massimo delle loro capacità, utilizzando anche tecniche avanzate per ottimizzare i percorsi di rete, migliorando così la velocità di trasferimento dei dati.

L’importanza dei Cdn per lo streaming

Grazie alla vicinanza dei server agli utenti finali e alla disponibilità di contenuti in cache è possibile ridurre notevolmente i tempi di caricamento. I Cdn inoltre migliorano l’affidabilità del servizio e la disponibilità dei contenuti, poiché possono gestire guasti dei server reindirizzando automaticamente le richieste ai server funzionanti. Oltre a questo, essendo distribuiti, i Ccontent delivery network possono gestire un aumento improvviso del traffico, come nel caso di eventi in streaming o lanci di nuovi prodotti.

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