Le aziende delle telecomunicazioni si aspettano cambiamenti epocali nel mondo di qui al 2030, con l’Ai pervasiva, la cybersicurezza sempre più un’emergenza e la connettività che assumerà nuove forme. Ma molti fornitori di servizi tlc potrebbero non riflettere queste nuove realtà nella loro pianificazione strategica. Una ricerca dell’Ibm Institute for business value (Ibm Ibv) condotta con la Gsma suggerisce che molti operatori si aspettano di concentrarsi sull’adattamento delle loro capacità per le esigenze future piuttosto che perseguire in modo proattivo la crescita. Questo approccio potrebbe lasciarli vulnerabili ai rischi competitivi e ostacolare la loro capacità di cogliere nuove opportunità di servizi.
Per esplorare come potrebbe essere il panorama delle telecomunicazioni nel 2030, Ibm Ibv ha condotto un sondaggio su oltre 1.800 dirigenti delle tlc in 23 paesi. Questa ricerca quantitativa è stata integrata da interviste individuali con i leader dei communication service provider globali, dando vita allo studio “Telecom 2030: Dial in for a decade of opportunity”.
2030, metà delle telco non riconosce la necessità del cambiamento
Nel 2030, secondo i dirigenti delle telco, l’Ai sarà pervasiva a tal punto da prevedere e controllare la vita personale e lavorativa della maggior parte della popolazione. La sorveglianza digitale sarà onnipresente e le password usate oggi diventeranno obsolete. Le esigenze di connettività dei consumatori assumeranno nuove forme, perché cominceranno a diffondersi i veicoli volanti personali e i dispositivi di interfaccia cerebrale.

Con questi progressi tecnologici all’orizzonte, l’industria delle telecomunicazioni dovrebbe abbracciare strategie altrettanto dinamiche. Ma non tutte le telco sono orientate in questa direzione. Quattro sono gli approcci prevalenti che Ibm ha isolato: Maintaining, Expanding, Reorienting, Contending.
Mantenere lo status quo è la risposta del 53% delle aziende delle tlc: poco più della metà degli intervistati indica che le priorità odierne per le loro aziende saranno sufficienti a soddisfare le richieste dei clienti nel 2030. Queste telco mantengono la loro rotta fornendo servizi di telecomunicazione tradizionali nei paesi in via di sviluppo e sostenendo la trasformazione digitale dei clienti aziendali con il lancio delle reti 5G.
Riorientamento: le telco visionarie reinventano il business
L’approccio all’espansione riguarda il 26% dei rispondenti: organizzazioni che stanno abbracciando con entusiasmo molteplici nuove tecnologie per stimolare la crescita. Queste aziende hanno piani per evolvere i loro modelli di business ed espandere i flussi di entrate, lavorando al contempo sul potenziamento dell’esperienza del cliente sia consumer che business. Le tecnologie includono cloud, intelligenza artificiale, machine learning, edge computing, calcolo quantistico e dispositivi Internet of things (Iot).
Una quota ristretta di telco – il 13% – è votata al riorientamento del business: un piccolo gruppo di aziende delle telecomunicazioni potrebbero riposizionarsi come fornitori di back-end di servizi di rete e infrastrutture. Questa prospettiva segna un significativo cambiamento del modello di business per questi operatori in quanto servono altre aziende come operatori di rete virtuale mobile (Mvno), fornitori di tecnologia e fornitori di contenuti.
Una quota ancora più piccola di aziende (8%) indica che potrebbe focalizzarsi sulla crisi, in quello che è l’approccio del contending, ovvero la lotta contro le avversità, dai conflitti geopolitici agli eventi climatici estremi. Queste maggiori minacce alle reti richiedono ai fornitori tlc di utilizzare l’intelligenza artificiale sia tradizionale che quella generativa per anticipare le interruzioni, senza lasciare che la reattività impatti sulla pianificazione aziendale.
Il futuro iper-connesso, quattro strategie per tlc future proof
Lo studio di Ibm Ibv con Gsma propone anche quattro strategie per le telco per prepararsi al mondo iper-connesso del 2030.
La prima è pianificare per tenersi pronti per qualunque scenario. I metodi di pianificazione dovrebbero usare diversi approcci e fornire una visione completa delle forze interne ed esterne che hanno un impatto sul business. Il consiglio è di incorporare l’intelligenza artificiale nella pianificazione ricercando e selezionando strumenti basati sull’Ai che possono aiutare a raggiungere obiettivi specifici, come il miglioramento dei tempi di risposta, l’ottimizzazione delle risorse, il potenziamento delle capacità predittive o la simulazione della risposta della rete. Vanno anche definite misure chiare e accurate di efficienza per operazioni sostenibili.
La seconda strategia chiave deve puntare alla modernizzazione tecnologica per poter innovare senza sosta, operare in modo efficiente e rispondere in modo efficace
alle interruzioni. Le telco dovrebbero istituire un team dedicato e interfunzionale responsabile dell’identificazione, della supervisione e dell’esecuzione delle iniziative di modernizzazione della tecnologia. Alla modernizzazione tecnologica andrebbero assegnate risorse – finanziarie e umane – adeguate.
Terzo pilastro strategico sono proprio le risorse umane: le telco devono investire nei talenti. Occorre partire dalla valutazione delle competenze presenti per identificare lacune nella comprensione delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale o l’informatica quantistica. A quel punto si possono organizzare programmi di formazione incentrati sulle tecnologie emergenti, anche collaborando con enti di formazione esterni per attività di tirocinio e apprendistato e per attingere a nuovi talenti. È utile anche identificare potenziali partner – dai vendor alle startup – che si allineano con i propri obiettivi strategici, le proprie esigenze tecnologiche e i mercati target.
Infine, ma non meno importante, c’è l’elemento della cybersicurezza. Il consiglio è di stabilire una checklist per esaminare attentamente i fornitori in base a rigorosi standard di sicurezza prima di stipulare partnership e di includere policy, procedure e certificazioni di sicurezza. Un altro suggerimento è quello di assegnare un team o una persona al monitoraggio delle esigenze di compliance alle norme sulla protezione dei dati e la privacy. Per aumentare la sicurezza dei dati le telco dovranno anche prepararsi al futuro uso della crittografia quantistica e post-quantistica.