Le fabbriche connesse sono, innanzitutto, dei lavoratori connessi: per questo, per estrarre il massimo valore da Industria 4.0, è fondamentale prevedere strategie human-centric. Lo scrive Gartner in un’analisi su come valutare efficacemente il Roi delle iniziative degli addetti delle smart factory.
In particolare, Gartner ritiene che ci siano 3 livelli di valore in base ai quali valutare tali iniziative e con cui i manager dell’area manufacturing strategy possono sviluppare un quadro di riferimento e raggiungere livelli di ritorno sull’investimento che vanno oltre i puri risparmi in denaro e coinvolgono, invece, l’efficienza e i talenti.
Il lavoratore connesso pilastro delle fabbriche smart
I lavoratori delle fabbriche connesse utilizzano strumenti digitali e tecniche di gestione dei dati per migliorare il modo in cui il lavoro viene svolto. L’accesso a nuove conoscenze e tecnologie riduce la variabilità, decentra le decisioni e fa aumentare la conoscenza. La ricerca di Gartner sottolinea il ruolo della nuova figura dell’ “operaio connesso” nel successo della strategia per lo smart manufacturing.
“Il lavoratore nelle fabbriche connesse può fungere da pilastro strategico nel sostenere l’obiettivo di localizzare la produzione ed espandere la capacità”, afferma Simon Jacobson, Vp analyst della Supply chain practice di Gartner. “Attuare con successo queste iniziative è la chiave per superare la carenza di manodopera, motivare la forza lavoro in prima linea e reinventare la proposta di valore dei dipendenti nella manifattura”.
Fabbriche connesse, i tre livelli di valore
I tre livelli di valore per valutare efficacemente il Roi delle iniziative dei lavoratori delle fabbriche connesse partono dall’aumento del risparmio grazie al miglioramento delle operazioni quotidiane: questo primo livello si concentra sul raggiungimento dei rendimenti finanziari e sui risparmi sui costi operativi grazie alle tecnologie che standardizzano i processi ed eliminano le inefficienze.
Nel secondo livello i risparmi si espandono grazie alla conoscenza estratta dati dati. Gli insight producono miglioramenti significativi nell’efficienza e nel coinvolgimento dei dipendenti, sostenendo lo sviluppo di una forza lavoro qualificata e adattabile.
Infine, nel terzo livello, l’attenzione si sposta dalla tecnologia alla strategia human-centric per i talenti. Questo livello di valore enfatizza un cambiamento strategico verso un approccio incentrato sulla persona piuttosto che sulla tecnologia come principale motore di miglioramenti.
I talenti sono il vero motore di Industria 4.0
Nel breve termine, dunque, le imprese possono ottenere risparmi sui costi operativi, ma nel lungo termine ottengono benefici strategici incentrati sul miglioramento dell’esperienza dei dipendenti, sull’aggiornamento dei talenti e sulla creazione di nuovi ruoli organizzativi che coinvolgeranno la prossima generazione di lavoratori.
“Le organizzazioni che coinvolgono i loro addetti in prima linea nel plasmare la produzione intelligente hanno maggiori probabilità di superare le aspettative”, afferma Jacobson. “Questo approccio garantisce che la forza lavoro sia coinvolta, qualificata e preparata per le sfide future”.