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Connettività satellitare, sui servizi direct to device grandi manovre in Uk



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Ofcom mette a consultazione la proposta: i player dello Spazio potrebbero collaborare con le telco usando le frequenze sotto i 3 Ghz. E il lancio commerciale potrebbe arrivare già il prossimo anno

Pubblicato il 27 mar 2025



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Novità in Uk sul fronte della connettività satellitare: il regolatore delle tlc, Ofcom, vorrebbe autorizzare per i servizi satellitari direct-to-device (D2D) l’utilizzo delle frequenze attualmente usate dagli operatori mobili e ha aperto a tal proposito una consultazione pubblica che durerà fino al 20 maggio.

Lo spettro interessato per il direct-to-device (D2D) satellitare è quello al di sotto dei 3 GHz e porterebbe il segnale dallo spazio verso i dispositivi mobili comunemente usati da consumatori e imprese, allargando la platea che riceve la connettività satellitare. Finora i servizi mobili dallo spazio sono stati disponibili per lo più per un gruppo di utenti di nicchia, ad esempio su navi e aerei, con telefoni specializzati che possono essere costosi, osserva Ofcom.

I servizi D2D sono progettati per portare connettività via satellite ai telefoni cellulari in aree non coperte da reti mobili terrestri e, nella proposta del regolatore britannico, potranno essere forniti solo da operatori satellitari che lavorano con l’operatore di rete mobile che ha in licenza le frequenze pertinenti.

Connettività satellitare, Ofcom propone l’uso delle frequenze mobili

Ofcom afferma che il lancio della sua consultazione rende il Regno Unito la prima nazione in Europa ad andare avanti con le proposte di servizi D2D da autorizzare per un uso commerciale diffuso e i servizi potrebbero essere lanciati già dal prossimo anno.

“Riteniamo che abilitare questi servizi nel Regno Unito potrebbe migliorare la connettività per i consumatori e le imprese, in particolare nelle aree remote, sostenere gli investimenti, e aprire nuove opportunità per gli operatori di rete mobile (tramite le comunicazioni satellitari) di utilizzare più efficacemente il loro spettro licenziato”, afferma Ofcom.

Modifica della licenza, l’approccio del regolatore britannico

La consultazione mira a valutare in quale modo si potrebbero autorizzare i cellulari a comunicare col satellite sulle bande di spettro concesse in licenza agli operatori di rete mobile (Mno). In base a queste proposte, spiega il regolatore Uk, i servizi D2D potrebbero essere forniti solo dagli operatori satellitari che lavorano con l’Mno che è autorizzato a utilizzare le frequenze pertinenti a livello nazionale.

Tre i potenziali approcci per autorizzare i telefoni cellulari a comunicare con un satellite nelle bande autorizzate: un’esenzione dalla licenza; una modifica della licenza già detenuta dall’Mno accompagnata da un’esenzione dalla licenza per i telefoni cellulari che si collegano ai servizi satellitari; o un nuovo regime di licenza. Ofcom è orientata sulla seconda opzione.

Superare il digital divide col satellite

A gennaio Vodafone ha effettuato con successo la prima videochiamata satellitare al mondo utilizzando un telefono cellulare standard, su una montagna nel Galles occidentale dove non c’era copertura. Ciò è stato reso possibile da Ofcom che ha rilasciato una licenza “innovation and trial”.

Questa nuova tecnologia integrerebbe le reti terrestri esistenti e potrebbe alla fine portare il 100% del Regno Unito ad avere una copertura mobile, includendo le comunità rurali e remote.

Potrebbe anche essere utilizzato nelle acque costiere del Regno Unito, il che significa navi e passeggeri meglio collegati, o per la copertura mobile di backup durante le interruzioni di corrente e per migliorare i servizi di emergenza nelle località remote.

Spagna, il governo investe nella startup Sateliot

Sempre sul fronte della connettività satellitare, il governo spagnolo ha siglato un accordo in base al quale investirà 13,8 milioni di euro nella società satellitare spagnola Sateliot.

La transazione porta Sateliot un passo più vicino alla chiusura del suo round di finanziamento di serie B: la società si è ora assicurata 58,8 milioni di euro su un obiettivo complessivo di 70 milioni di euro.

I fondi saranno investiti in una costellazione di oltre 100 satelliti in orbita terrestre bassa (Leo) che vengono utilizzati principalmente per la connettività Internet of things basata sul 5G.

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