“Accogliamo positivamente l’impegno di Poste Italiane a diventare azionista industriale di riferimento di Tim. Crediamo che tale impegno si sostanzierà in una visione di ampio respiro che favorirà una crescita anche in termini di innovazione, sostenibilità e sviluppo dei servizi. In tale cornice come Federmanager sottolineiamo l’importanza di una progressiva valorizzazione delle figure manageriali del Gruppo, cruciali per la definizione di strategie aziendali vincenti e per il raggiungimento di risultati sempre più sfidanti”.
A parlare è Mario Cardoni, direttore generale di Federmanager, l’associazione che rappresenta in Italia circa 180 mila manager, quadri apicali, alte professionalità, in servizio e in pensione, di cui cura gli aspetti contrattuali, istituzionali, sociali, professionali e culturali. “Siamo certi che le competenze manageriali presenti in Tim – conclude Cardoni – sapranno guidare il Gruppo verso un orizzonte di stabilità e prosperità, contribuendo alla modernizzazione del Paese come piattaforma di innovazione per cittadini e imprese”.
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L’incontro con l’Ad e Dg di Tim, Pietro Labriola
Con una delegazione dell’associazione oggi Cardoni ha incontrato l’Ad e Direttore generale del Gruppo TIM, Pietro Labriola, e il Coordinamento Rsa dei dirigenti del Gruppo.
“L’incontro – si legge in una nota di Federmanager – ha rappresentato una proficua occasione di confronto tra le parti e Federmanager ha inteso esprimere grande soddisfazione per il perfezionamento dell’operazione che ha visto Poste Italiane acquisire un’ulteriore quota significativa di azioni di Tim , divenendone così il principale azionista con una partecipazione di circa il 25% del capitale”.
“La nostra Federazione – si legge ancora nel comunicato – ritiene che la conclusione di questa operazione costituisca un segnale altamente positivo per il futuro del Gruppo e per l’intero settore delle telecomunicazioni nel nostro Paese”.
Il ruolo della dirigenza per il piano strategico di Tim
“La nostra delegazione ha confermato all’Ad Labriola la convinzione di tutta la dirigenza nel proseguire nel pieno supporto al piano strategico che ha portato Tim ad essere nuovamente protagonista ed eccellenza nel panorama industriale del Paese – argomenta Egisto Benelli, coordinatore delle Rsa dei dirigenti di Tim – Il management in questi anni ha contribuito, in maniera determinante, alla realizzazione degli obiettivi strategici del Gruppo, come la cessione della rete, che abbiamo fortemente sostenuto e che ha consentito di consolidare l’attrattività di Tim sui mercati”.
Il nuovo assetto societario di Tim
L’ultima svolta nell’assetto societario di Tim si è registrata nell’ultimo fine settimana di marzo, quando Poste Italiane ha ufficializzato di essere diventato il primo azionista dell’operatore, grazie all’acquisto da Vivendi del 15% delle azioni ordinarie di Tim (che corrispondono al 10,77% del capitale sociale), salendo al 24,81%.“L’operazione – spiegava Poste ufficializzando l’operazione – rappresenta per Poste Italiane un investimento di natura strategica, realizzato con l’obiettivo di svolgere un ruolo di azionista industriale di lungo periodo, che possa favorire la creazione di sinergie tra Poste Italiane e Tim, nonché apportare valore aggiunto per tutti gli stakeholder, oltreché promuovere il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia”.