La banda larga satellitare ha rappresentato, negli ultimi 25 anni, una promessa reiterata e mai pienamente mantenuta. Oggi, però, grazie alla convergenza tecnologica tra satelliti in orbita bassa, reti 5G e backbone in fibra ottica, siamo a un bivio. Per colmare il digital divide – e per difendere la propria autonomia tecnologica in un mondo sempre più instabile – l’Italia non può più affidarsi a un’unica infrastruttura. Serve un’architettura mista. Un sistema flessibile, resiliente e scalabile, che metta insieme ciò che di meglio offre ciascuna tecnologia.
PUNTI DI VISTA
L’Italia e il “cielo” digitale: modello misto “fibra-5g-satellite” per il futuro della connettività
C’è un Paese in ombra. Non perché manchino le idee o i progetti, ma perché manca il segnale. È l’Italia dei 6mila borghi isolati, delle strade tortuose tra le colline, delle zone di montagna invisibili alla rete. È anche l’Italia dei piccoli imprenditori. Alessandro Sannini, Private Equity investor, spiega perché un’architettura ibrida può rappresentare un svolta per colmare il digital divide

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