LA LETTERA

Cavi sottomarini, appello dell’industria europea: “Rafforzare la cooperazione Ue-Nato contro gli attacchi ibridi”



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L’aumento delle minacce esige una più efficace condivisione delle competenze e scambio di intelligence per una risposta rafforzata. In campo 9 operatori europei tra cui Sparkle

Pubblicato il 10 apr 2025



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Rafforzare la collaborazione internazionale per la sicurezza dei cavi sottomarini: è l’appello di operatori e aziende europee del settore rivolto alle autorità dell’Ue, del Regno Unito e della Nato. La lettera aperta ha tra i suoi firmatari l’italiana Sparkle e Alcatel Submarine Networks, GlobalConnect, NKT, Orange, Proximus, Telefónica, Telenor e Vodafone.

“In questo momento cruciale per la sicurezza e la resilienza dell’Europa, apprezziamo i vostri sforzi per rafforzare la difesa collettiva e proteggere le infrastrutture critiche. I cavi sottomarini svolgono un ruolo fondamentale per la connettività, la competitività, la prontezza della difesa e la stabilità economica dell’Europa. Raccomandiamo alle autorità dell’Ue/See e del Regno Unito, nonché alla Nato, di rinnovare la loro collaborazione per affrontare questa situazione in modo efficace, insieme agli stakeholder del settore dell’Ue e del Regno Unito”, esordisce la lettera.

Sicurezza dei cavi sottomarini, allarme minacce ibride

Una cooperazione più stretta con gli stakeholder del settore permetterà di adottare misure aggiuntive per sviluppare approcci condivisi per l’ecosistema dei cavi sottomarini, si legge.

L’Europa vanta già una notevole diversità infrastrutturale che permette di reindirizzare rapidamente il traffico su rotte alternative in caso di incidenti e ha la capacità di intervenire rapidamente per riparare i cavi.

Ma con l’aumento delle minacce ibride – tra cui gli incidenti che colpiscono i cavi sottomarini nel Baltico e nel Mare del Nord – la condivisione delle competenze tra tutti gli attori permetterà azioni coordinate e rafforzate, aumentando il livello di protezione delle reti europee.

I cavi sottomarini come infrastruttura critica

Il Piano d’azione dell’Ue per la sicurezza dei cavi fornisce un approccio chiaro per aumentare ulteriormente la resilienza e la sicurezza dei cavi sottomarini. I firmatari scrivono di accogliere con favore il riferimento all’aspetto strumentale del Connected Europe Facility (Cef) e la volontà della Commissione europea di aprire un dialogo dedicato con l’industria, in particolare riguardo alla definizione della lista dei CPEI e alla necessità di implementare nuove tecnologie di sorveglianza e protezione.

“I firmatari di questa lettera si impegnano a contribuire a questo dialogo con la Commissione europea, il Regno Unito e la Nato”, si legge. “La sfida ora è garantire un elevato livello di sicurezza e resilienza in tutta Europa, basandosi su quadri normativi esistenti come la Direttiva Nis2 e promuovendo le migliori pratiche. L’intero ecosistema dei cavi sottomarini deve essere considerato un’infrastruttura critica. È essenziale garantire collettivamente un livello adeguato di screening di sicurezza, protezione e investimenti nella resilienza. Le ripercussioni dei danni ai cavi sottomarini si estendono ben oltre l’Europa, potenzialmente su tutte le infrastrutture globali di internet e di energia, sulle comunicazioni internazionali, sulle transazioni finanziarie e sui servizi critici in tutto il mondo”.

Appello per la cooperazione internazionale

I firmatari invitano i decisori politici a collaborare strettamente con gli stakeholder dell’industria europea per “sviluppare approcci armonizzati per l’ecosistema dei cavi sottomarini, con l’obiettivo di allineare gli obiettivi di sicurezza alla fattibilità operativa e a un modello di business sostenibile, basati su migliori pratiche proporzionate e basate sul rischio, sviluppate in stretta consultazione con l’industria. Queste buone pratiche in materia di sicurezza potrebbero essere diffuse tramite appalti pubblici, che potrebbero essere replicati tra partner che condividono gli stessi ideali e alleati della Nato”.

Secondo le aziende dei cavi sottomarini, l’Ue, il Regno Unito e la Nato devono investire in un solido scambio di conoscenze e intelligence, nonché in iniziative condivise di monitoraggio e sorveglianza, coinvolgendo tutte le parti interessate per perseguire soluzioni collettive e durature. Una più forte cooperazione pubblico-privato con partner fidati è essenziale per la nostra efficacia nella gestione delle minacce e nello sviluppo di strategie di resilienza condivise.

Aumentare il bilancio destinato al digitale

Anche investire in tecnologie avanzate per rilevare e mitigare i danni ai cavi sottomarini è considerato fondamentale. Tali sforzi dovrebbero essere sostenuti da strumenti di finanziamento come il Cef o il Fondo europeo per la difesa. È quindi “di fondamentale importanza confermare e aumentare il bilancio destinato al digitale”. Parallelamente, si chiede lo sviluppo di ulteriori percorsi, sia terrestri che sottomarini, per aumentare la ridondanza.

“Collaborando con l’industria, l’Europa può sfruttare tecnologie e competenze avanzate per migliorare la consapevolezza situazionale, consentire una risposta rapida e rafforzare le capacità di riparazione”, conclude la lettera. “La semplificazione del processo di autorizzazione e delle strutture di governance accelererà ulteriormente l’attuazione di queste necessarie misure di sicurezza”.

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