Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha previsto importanti investimenti per garantire la diffusione di reti a banda ultralarga (fibra Ftth, Fwa e 5G).
Grazie a 6,7 miliardi di fondi Pnrr, la Missione 1 – Componente 2 – Investimento 3 “Reti ultraveloci” sono stati attivati cinque nuovi piani di intervento pubblico per coprire le aree geografiche in cui l’offerta di infrastrutture e servizi digitali ad altissima velocità da parte degli operatori di mercato è assente o insufficiente.
Indice degli argomenti
I piani di intervento
I Piani di intervento previsti dal Pnrr, scanditi da target e milestone ben definiti, con tempi e obiettivi chiari, sono dedicati alla popolazione, come, ad esempio, il Piano “Italia a 1 Giga” e “Italia 5G”, ma anche a specifici settori, quali le scuole, con il Piano “Scuole Connesse”, e le strutture sanitarie, con il Piano “Sanità Connessa”.
Sul sito Connetti Italia è disponibile l’avanzamento dello stato dei lavori dei singoli progetti.
Piano Italia a 1 Giga
Fornire connettività ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload ai civici che, secondo l’esito delle attività di mappatura eseguite da Infratel Italia nel corso del 2021 non saranno raggiunti da almeno una rete in grado di fornire velocità di connessione in download pari o superiore a 300 Mbit/s entro il 2026. I civici oggetto dell’intervento nel Piano “Italia a 1 Giga” sono circa 6,8 milioni in tutta Italia, suddivisi in 15 aree geografiche assegnate in seguito a un bando pubblico, per un totale aggiudicato di circa 3,4 miliardi di euro.
I bandi di Infratel per la fibra
Il 15 gennaio 2022 Infratel Italia ha pubblicato il bando di gara che è stato aggiudicato il 26 maggio 2022 mentre a luglio 2022 sono stati firmati i contratti per l’avvio dei lavori con i rappresentanti delle aziende aggiudicatarie.
Dei 3,4 miliardi del bando, circa 1,8 miliardi sono stati assegnati ad Open fiber, che si è aggiudicata 8 lotti, e circa 1,6 miliardi a Tim, vincitrice dei restanti 6 lotti. I fondi pubblici andranno a finanziare fino al 70% degli investimenti che dovranno essere realizzati entro il 30 giugno 2026. I vincitori della gara completeranno gli investimenti con propri fondi, stimati in circa 1,5 miliardi di euro.
I lavori di infrastrutturazione dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026.
Sul sito Connetti Italia la sezione dedicata allo stato di avanzamento lavoro del Piano Italia 5G
Piano Italia 5G
Il piano punta ad incentivare la diffusione sull’intero territorio nazionale di reti mobili 5G in grado di assicurare un significativo salto di qualità della connettività radiomobile, intervenendo nelle aree a fallimento di mercato.
Due le tipologie di intervento la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica delle stazioni radiomobili esistenti (backhauling) e la realizzazione di nuove infrastrutture 5G (densificazione) in aree popolate in cui non sono presenti , né lo saranno entro il 2026, investimenti privati volti alla copertura 5G. Per la prima tipologia, backhauling, l’ammontare assegnato è di 725.043.820 euro, mentre per la seconda, densificazione, è di 345.716.657 euro per un finanziamento complessivo di oltre un miliardo di euro.
I bandi Infratel per il 5G
Il 21 marzo 2022 sono stati pubblicatida Infratel i due bandi (backhauling e densificazione), il 14 maggio 2022 è stato aggiudicato il bando “Italia 5G – backhaul” a Tim. Il giugno successivo quello densificazione alla Rti composta da Tim, Inwit e Vodafone.
Sul sito Connetti Italia lo stato di avanzamento di Italia 5G-Densificazione e Italia 5G-Backhauling.
Il piano Isole minori
Il bando Isole Minori ha l’obiettivo di portare la connessione internet ultraveloce alle isole minori italiane delle regioni Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana e Sardegna, per un totale di 21 isole. Il progetto è stato chiuso lo scorso dicembre.
I fondi pubblici sono andati a finanziare fino al 100% degli investimenti: il bando da 45 milioni pubblicato l’11 febbraio è stato aggiudicato a Elettra Tlc che ha “collegato” 21 isole: Capraia, Levanzo, Marettimo, Vulcano, Lipari, Salina, Filicudi, Alicudi, Panarea, Stromboli, Pantelleria, Linosa, Lampedusa, Ustica, Ponza, Ventotene, Santo Stefano, San Pietro, Asinara, San Nicola, San Domino e riguarda le regioni Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana e Sardegna.
Sul sito Connetti Italia i dati di copertura del Piano Isole Minori.
Scuole connesse
In continuità con il precedente Piano, “Scuola Connessa – Fase 1”, che prevedeva la fornitura di connessione a circa 35.000 edifici scolastici, è stato avviato il Piano “Scuola Connessa – Fase 2”. L’obiettivo della seconda fase è quello di intervenire sui restanti edifici scolastici, circa 10.000, ai quali verranno forniti gratuitamente i servizi di connettività e di assistenza tecnica per almeno 6 anni. Il bando, suddiviso in 8 aree geografiche, è stato aggiudicato per un importo complessivo pari a 165.991.003,91 euro.
A giugno 2022 è stato affidato il progetto, a valle dell’aggiudicazione del bando Infratel: quattro lotti a Tim, tre a Fastweb e uno a Intred.
Sul sito Connetti Italia lo stato di avanzamento del Piano scuole connesse.
Sanità connessa
L’obiettivo del Piano “Sanità Connessa” è fornire servizi di connettività con reti ultraveloci alle strutture del servizio sanitario pubblico sul territorio nazionale, compresa la fornitura e posa in opera della rete di accesso e di servizi di gestione e manutenzione. L’intervento ha lo scopo di dotare circa 12mila strutture sanitarie di connettività con velocità simmetrica, a partire da 1 Gbit/s fino a 10Gbit/s. I fondi complessivi assegnati sono di 314.164.346,25 euro.
I quattro lotti del bando Infratel pubblicato a gennaio 2022, sono stati aggiudicati a Fastweb, due a Tim e due a Vodafone.
Sul sito Connetti Italia lo stato di avanzamento lavori del Piano Sanità connessa.
La nuova strategia Bul
Per accelerare lo sviluppo della connettività ad alte prestazioni in tutto il Paese e rilanciare il settore delle telecomunicazioni, il Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale ha lanciato, per il triennio 2023-2026, la nuova Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga , che prevede investimenti fino a 2,8 miliardi di euro.
La nuova strategia Bul prevede quattro aree di intervento:
Interventi trasversali
Si tratta di interventi che intendono favorire l’intero sistema delle telecomunicazioni, non riferibili in maniera univoca alla connettività fissa o mobile come, ad esempio, azioni per l’incremento delle capacità operative di PA e Telco, il rafforzamento e la condivisione dei dati, il supporto alla realizzazione di infrastrutture strategiche e all’innovazione di settore.
Sviluppo connettività fissa
In quest’area rientrano le azioni a sostegno della domanda qualificata della Pubblica Amministrazione, in settori considerati prioritari come gli istituti scolastici pubblici, i piccoli Comuni, le isole minori rimaste non coperte con i fondi PNRR, le strutture sanitarie che intendono aderire a infrastrutture cloud nazionali o regionali, gli uffici postali nei Comuni sotto i 15 mila abitanti.
Intervento per la connettività mobile
Le azioni previste vanno dall’apertura di un dialogo istituzionale per valutare i limiti elettromagnetici, al potenziamento del Catasto Elettromagnetico Nazionale, dalla realizzazione di reti 5G pubbliche alla copertura delle principali arterie di comunicazione interessate dalle Olimpiadi Invernali 2026, alla diffusione di tecnologie di Edge Cloud Computing.
In quest’area sono previsti interventi per facilitare l’adozione da parte di tutti i cittadini di connessioni fisse e mobili di nuova generazione, come ad esempio aumentare l’efficacia delle misure di sostegno alle famiglie e la realizzazione di azioni di comunicazione e sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale.
Interventi a sostegno della domanda
Gli obiettivi della nuova Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga prevedono di rilanciare il settore delle telecomunicazioni, definendo un percorso condiviso per favorire investimenti pubblici e privati, completare i piani operativi attualmente attivati, favorire la diffusione di reti di nuova generazione e di servizi innovativi correlati, per superare il digital divide tra aree periferiche e rurali in un’ottica di scalabilità e sostenibilità delle soluzioni.
Banda ultralarga, vantaggi per i cittadini, imprese e PA
La disponibilità di connessione ultraveloce per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni è essenziale per i tanti servizi ormai divenuti parte della quotidianità, quali lo smart working, la teledidattica, la telemedicina, l’accesso a contenuti in streaming e on-demand, lo sviluppo delle attività di impresa. La Banda Ultra Larga è ormai un bene primario. L’esigenza diffusa di connettività veloce, sia fissa sia mobile, richiede infrastrutture strategiche in grado di fornire prestazioni elevate e di risultare “a prova di futuro”, cioè adeguatamente flessibili e scalabili per veicolare servizi innovativi come, ad esempio, quelli in ambito smart cities, Internet of Things, le auto a guida autonoma, le case intelligenti.