I cavi sottomarini – da sempre spina dorsale invisibile delle telecomunicazioni – stanno tornando prepotentemente sotto i riflettori. Il Mediterraneo si conferma epicentro di un rinnovato interesse geopolitico, tecnologico e industriale, come dimostrano due notizie che arrivano a distanza di poche ore: da una parte, la scale-up italiana WSense chiude un round pre-Serie B da 7,2 milioni di euro per espandere l’Internet of Underwater Things (IoUT); dall’altra, Retn annuncia l’integrazione del sistema di cavi Medloop, portando connettività ad alta resilienza tra Marsiglia, Parigi e Milano.
Indice degli argomenti
WSense: comunicazioni subacquee e IoUT
Fondata e guidata da Chiara Petrioli, professore ordinario di ingegneria informatica alla Sapienza di Roma, WSense sviluppa tecnologie proprietarie per l’interoperabilità tra sensori, veicoli autonomi e reti wireless subacquee. Il suo sistema di “subsea WiFi” consente comunicazioni affidabili e in tempo reale nel mondo sottomarino, aprendo nuove prospettive nel monitoraggio ambientale, nella protezione delle infrastrutture critiche, e nella robotica sottomarina autonoma.
“Con il completamento di questo round di raccolta – che, insieme ai precedenti, porta a un finanziamento complessivo di oltre 22 milioni di euro – WSense sarà in grado di accelerare ulteriormente la propria espansione internazionale”, spiega Petrioli. “La rinnovata fiducia degli investitori internazionali ci consente di consolidare la nostra leadership tecnologica in un mercato sempre più competitivo, in cui anche i grandi player stanno iniziando a muoversi”.
Un mercato che ha numeri importanti: tra il 2024 e il 2030, il valore globale dell’economia subacquea è stimato in 400 miliardi di euro, di cui 10,4 miliardi solo nel segmento delle comunicazioni sottomarine. E le potenzialità tecnologiche di WSense hanno attirato l’attenzione di Fincantieri, che ha partecipato al round rafforzando la collaborazione già avviata nel 2023 con un Memorandum of Understanding.
Grazie a questa partnership, WSense e Fincantieri lavorano su reti adattive multimodali per la Difesa, sistemi cloud di posizionamento relativo per veicoli autonomi (unmanned) e piattaforme di sorveglianza a supporto della transizione energetica blu. Il tutto nel solco della strategia nazionale sulla Dimensione Subacquea, che mira a rafforzare la presenza italiana in questo dominio cruciale.
Retn e Medloop: resilienza e decentralizzazione
Sul fronte delle grandi infrastrutture di rete, Retn, uno dei principali fornitori indipendenti di connettività globale, ha annunciato l’integrazione del sistema Medloop, nuova tratta sottomarina tra Marsiglia, Genova e Barcellona. Una scelta strategica che consente di offrire percorsi a bassa latenza, alta capacità e ridondanza potenziata lungo l’asse Marsiglia-Parigi-Milano, rispondendo alla necessità crescente di diversificare i flussi di traffico dalle rotte convenzionali, spesso congestionate o vulnerabili.
“Il panorama della connettività nell’Europa meridionale si sta evolvendo rapidamente e Retn è impegnata ad offrire soluzioni di rete sicure, ad alte prestazioni e realmente diversificate”, ha dichiarato Milko Ilari, Head of Southern Europe di Retn. “Con l’integrazione del sistema via cavo Medloop, ampliamo la nostra strategia di resilienza end-to-end, eliminando i singoli punti di guasto e garantendo percorsi diretti ad alta capacità da Milano ad Amsterdam, Londra, Madrid e altri snodi strategici”.
Questa infrastruttura rafforza il ruolo di Marsiglia come hub cruciale di interconnessione nel Mediterraneo, potenziando la capacità di Retn di garantire accesso continuo ai principali ecosistemi cloud, contenuti e data center. L’integrazione di Medloop rappresenta inoltre una risposta concreta alla necessità di proteggere la dorsale europea da rischi geopolitici e attacchi informatici, rafforzando l’autonomia strategica del continente.
Il ritorno geostrategico dei fondali
Le due notizie – pur diverse per ambito e scala – raccontano una stessa traiettoria: i cavi sottomarini non sono più soltanto tubi di dati, ma asset geopolitici e ambientali su cui si gioca una parte rilevante della sovranità digitale europea. Oggi, oltre il 98% del traffico globale viaggia su 552 cavi posati lungo 1,4 milioni di chilometri di dorsali oceaniche. Ogni transazione digitale, ogni contenuto in streaming, ogni comunicazione cloud passa da lì.
Nel solo 2023, le transazioni digitali transitate attraverso queste reti hanno superato i 10 trilioni di dollari, con una crescita annua del 12%, secondo la Marina Militare Italiana. Dietro i dati, c’è la crescente consapevolezza che i fondali oceanici non sono più spazi neutri, ma spazi contesi, da presidiare tecnologicamente, economicamente e strategicamente.