Bloccato di nuovo l’accesso in Italia al sito “thepiratebay.sx”, nuova finestra per accedere alla cosiddetta “Baia dei pirati” e ad altri quattro tra i domini più noti per scaricare illegalmente file audio, video, serie televisive, software, videogiochi, libri e applicazioni attraverso la formula del peer to peer “Bit torrent” (1337x.org, h33t.eu, extratorrent.com, torrenthound.com).
Il portale internazionale della pirateria è stato oscurato grazie a un’operazione del nucleo speciale frodi tecnologiche in collaborazione con la polizia tributaria della guardia di Finanza di Bergamo.
Pirate Bay, nato in Svezia nel 2003, ha subito già numerosi provvedimenti giudiziari in Italia ed all’estero, e il cofondatore Gottfrid Svartholm Warg, dopo aver già scontato un anno di reclusione per violazione delle regole sul copyright, era stato condannato a giugno in Svezia ad altri 24 mesi di carcere per hackeraggio. Per gli stessi reati il suo socio Mathias Gustafsson, 36 anni, è stato condannato a un anno di libertà vigilata.
Pirate Bay era stato bloccato in Italia nel 2008. La mattina del 24 agosto 2009, per ordine della corte svedese, il sito era stato disconnesso in Svezia. Ma la sera dello stesso giorno era tornato nuovamente online. In seguito si è spostato su nuovi domini, arrivando, all’inizio di maggio 2013, a traslocare ai Caraibi, nell’isola di Saint Martin. I domini della piattaforma non erano considerati più al sicuro in Islanda, luogo dell’ultimo trasloco telematico. Le condanne e i risarcimenti più pesanti risalgono al 2010, con la sentenza d’appello emessa dal tribunale di Stoccolma.
In sostanza, attraverso i domini che ora sono stati bloccati, si accedeva a un database online, il più delle volte suddiviso per aree tematiche, nel quale sono presenti complessivamente più di 15 milioni di file torrent.