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AI e cybersecurity, quell’alleanza necessaria per la competizione del sistema Italia



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La “combo” è essenziale per migliorare la resilienza digitale e proteggere le infrastrutture critiche, ma bisogna dotarsi di una governance all’altezza della situazione per sprigionarne tutto il potenziale. Il vademecum realizzato da Anitec-Assinform

Pubblicato il 18 apr 2025



AI, intelligenza artificiale

In ambito cybersecurity, le imprese dovrebbero adottare un approccio sistemico e multidisciplinare alla governance dell’AI, che integri competenze tecniche e legali. Ciò implica definire framework di gestione chiari, in grado di assicurare trasparenza nei processi decisionali automatizzati, tracciabilità delle attività algoritmiche e protezione dei dati sensibili utilizzati per l’addestramento dei modelli.

A dirlo è il nuovo paper “IA e Cybersecurity“, realizzato dai gruppi di lavoro “Intelligenza artificiale” e “Cybersecurity” di Anitec-Assinform (l’Associazione di Confindustria che rappresenta le principali aziende del settore Ict in Italia), in collaborazione con Cefriel, Exprivia, Hewlett Packard Enterprise, Ibm, Kyndryl, Microsoft, Oracle e Tim. Si tratta del secondo approfondimento del progetto “Conoscere l’IA”: una collana di paper realizzati dall’Associazione per diffondere conoscenza e consapevolezza sulla tecnologia nel sistema produttivo italiano.

AI cybersecurity sono le nuove priorità di investimento

Dall’analisi di Anitec-Assinform, disponibile qui, emerge come l’artificial intelligence e la cybersecurity stiano diventando prioritarie nelle strategie di investimento delle aziende italiane. Infatti, il documento restituisce una fotografia di un mercato in forte espansione, sia per l’AI che per la cybersecurity. Il primo passerà da 909 milioni nel 2024 a 1,80 miliardi nel 2027, mentre il secondo da 2 miliardi a 2,75 miliardi nello stesso periodo (fonte: Rapporto Il Digitale in Italia 2024).

Lo studio esamina il ruolo dell’AI come strumento d’attacco, ma soprattutto come risorsa per la protezione dalle minacce cibernetiche. Secondo la Relazione annuale al Parlamento pubblicata da Acn nel 2024 infatti, già nel 2023 il Csirt Italia ha gestito 1.411 eventi cyber, di cui 303 classificati come incidenti informatici. Per il 2024, altri studi segnalano 1927 attacchi e 2461 incidenti di sicurezza complessivi, a conferma dell’urgenza di rafforzare le difese digitali (Exprivia Threat Intelligence Report 2024).

In questo quadro, il ruolo dell’AI in ambito cyber assume una rilevanza operativa e strategica importante, non solo nell’aumentare la sicurezza, ma anche quale elemento di vantaggio competitivo per le aziende.

AI e cybersecurity, il vademecum per le imprese

Nello specifico, lo studio tocca diversi temi a partire dall’importanza per le imprese di dotarsi di una governance aziendale solida, che includa sia la gestione dei dati – per assicurare qualità, conformità e sicurezza – che quella dei modelli di AI per prevenire attacchi adversarial e fughe di informazioni sensibili. Ancora, vengono individuate diverse soluzioni di AI disponibili per le imprese in ambito cyber, tra cui strumenti basati su machine learning per il rilevamento di anomalie, piattaforme di threat intelligence fondate su big data, sistemi di sicurezza potenziati da AI (AI-enhanced security), programmi di training adattivo per i dipendenti (AI-enhanced training) e tecnologie di protezione dei modelli stessi (Secure AI), nonché le opportunità future legate al Federated Learning, Edge e Actionable AI.

A completamento dell’analisi, l’Associazione delle imprese Ict individua tre aree prioritarie di policy per favorire la diffusione di soluzioni digitali avanzate in cybersecurity, permettendo così al sistema produttivo italiano di essere pronto rispetto all’evoluzione delle minacce informatiche.

Investire nella formazione per colmare il divario di competenze digitali è essenziale incrementare la formazione in cybersecurity, anche attraverso l’offerta formativa degli Its. In questo modo, le aziende potrebbero trovare più facilmente le competenze necessarie per fronteggiare efficacemente attacchi informatici sempre più avanzati. In generale, è fondamentale promuovere la cultura delle cybersecurity in tutti i settori e per ogni dimensione d’impresa.

Ricorrere all’innovazione dal basso e al supporto delle startup è d’altra parte fondamentale nello sviluppo di soluzioni innovative per la difesa cibernetica. Per massimizzare questo potenziale serve una politica di supporto efficace, con un mix di strumenti e iniziative che favoriscano la ricerca e sviluppo, nonché opportunità concrete di networking che permettano alle startup di collaborare con aziende più grandi e affermate del settore,

La resilienza delle infrastrutture digitali è infine cruciale poiché queste costituiscono il fondamento dell’intera catena del valore digitale. Con l’accelerazione dei processi di digital transformation, la loro robustezza diventa sempre più determinante per garantire la continuità operativa del sistema produttivo.

“Il nostro paper mette in evidenza le opportunità che l’intelligenza artificiale può offrire alle imprese. Un focus importante è quello che abbiamo fatto sulla cybersicurezza: è necessario mantenere un costante aggiornamento sull’evoluzione dei modelli di attacco e le conseguenti strategie di difesa”, commenta Claudio Bassoli, vice presidente di Anitec-Assinform con delega alle Tecnologie Abilitanti e di Frontiera. “L’aumento degli investimenti da parte delle aziende in queste tecnologie pone al centro la necessità di politiche precise per aumentare la sicurezza dell’intero sistema. Sugli investimenti abbiamo anche individuato strategie precise da adottare in questo momento storico: formazione, protezione delle infrastrutture digitali e sostegno alle startup innovative”.

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