Le partnership con le piattaforme che generano servizi AdTech evoluti rappresentano una strategia vincente per le aziende che puntano sul digital marketing.
A dirlo è uno studio di Juniper Research, che segnala tra i nuovi strumenti strategici il click-to-chat, una funzione pubblicitaria che consente alle imprese di convogliare i clienti da fonti esterne verso i canali di messaggistica e che rappresenta, secondo gli analisti, una soluzione chiave per capitalizzare questo mercato in crescita.
La ricerca include analisi del mercato CpaaS e previsioni approfondite per oltre 60 Paesi. Il set di dati contiene oltre 260mila statistiche di evoluzione del comparto per un periodo di cinque anni.
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La crescita del fatturato nel 2026
In questo scenario, Juniper Research stima che il fatturato generato dalle Communications Platform-as-a-Service (CPaaS) crescerà del 13% a livello globale nel 2026, rispetto ai 30 miliardi di dollari di quest’anno. La società di analisi ha attribuito questo exploit proprio agli investimenti sostenuti dagli operatori CPaaS per riposizionare le loro piattaforme come “soluzioni di interazione con il cliente” complete, in grado di fornire strumenti di gestione delle campagne per la messaggistica rich media. Ciò segna un cambiamento rispetto alle piattaforme più semplici, progettate per l’invio massivo di traffico di autenticazione, come le one-time password via sms.
Le nuove funzionalità delle piattaforme AdTech
Juniper Research ritiene in particolare che le partnership con le piattaforme AdTech siano fondamentali per il successo iniziale delle soluzioni click-to-chat, in quanto massimizzano la portata di queste fonti esterne. Dato l’ampio raggio delle reti pubblicitarie, le piattaforme CPaaS devono competere in base all’estensione della loro portata click-to-chat, offrendo ai clienti maggiori opportunità di acquisizione di utenti.
Implementando la funzionalità click-to-chat, le piattaforme CPaaS indirizzeranno il traffico verso canali di messaggistica monetizzabili e aumenteranno il loro valore per l’interazione con i clienti. “Consigliamo ai fornitori di piattaforme CPaaS di essere in grado di verificare la capacità dei clienti di ricevere messaggi tramite rich communication services o app over-the-top prima di un’ampia implementazione”, commenta l’autrice della ricerca Molly Gatford. “In caso contrario, la reputazione dello strumento sarà danneggiata dal fatto di fornire una soluzione che non funziona per tutti gli utenti”.