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Tlc, Urso: “Via al piano di sviluppo. 533 milioni per gli operatori”



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Il ministro per le Imprese e il Made in Italy al tavolo con le telco: “Cinque player sono troppi, margini ridotti e frammentazione frenano gli investimenti. Il consolidamento è una necessità. In campo una strategia ampia per sostenere lo sviluppo del settore”. 629 milioni di euro l’ammontare delle risorse complessive in campo. Il punto l’11 giugno a Telco per l’Italia

Pubblicato il 24 apr 2025



Adolfo Urso 11

“Le misure che come Mimit presentiamo oggi rappresentano un pacchetto organico da 629 milioni di euro, di cui 533 milioni fruibili dagli operatori Tlc: è la prima significativa parte di un più ampio piano di sviluppo che intendiamo mettere in campo per sostenere lo sviluppo del settore”. Questo l’annuncio del ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, durante la riunione del tavolo sulle tlc in programma nel pomeriggio al Mimit.

Il pacchetto, che si compone di interventi diretti e indiretti per un bacino potenziale di un milione e mezzo di cittadini e 35 mila imprese, è stato pensato per “accompagnare cittadini, Pmi e grandi imprese in una transizione digitale inclusiva, competitiva e sicura – spiega Urso – Si tratta di strumenti che vanno dal cablaggio verticale per i cittadini alla ricerca e sviluppo per le grandi imprese, fino alla digitalizzazione delle infrastrutture comunali”.

Consolidamento Tlc Italia: perché è una necessità strategica

Il ministro è intervenuto anche sulle prospettive di consolidamento che stanno interessando il settore delle telecomunicazioni: “Siamo ben consapevoli del ruolo che gli operatori del settore Tlc svolgono e del profondo cambiamento in atto, sancito ultimamente anche dalla fusione tra Fastweb e Vodafone. Il consolidamento – sottolinea il ministro – non è più un’opzione: è una necessità, per colmare il divario competitivo che esiste in Italia rispetto agli altri Paesi europei. Cinque operatori in Italia sono troppi, soprattutto se pensiamo a quanti operano negli altri paesi europei o negli Stati Uniti”.

“Margini ridotti e frammentazione frenano gli investimenti – prosegue Urso analizzando la situazione delle Tlc in Italia – Sin dal mio primo confronto, nel 2023, con l’allora commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager, questo tema è rimasto al centro del dialogo con la Commissione Ue. Serve una strategia, anche a livello europeo”.

Gli interventi diretti: fibra ottica, cloud e cybersecurity per cittadini e imprese

Nel piano di sviluppo per le Tlc del Mimit si prevede che gli interventi, diretti e indiretti, verranno avviati nei prossimi quattro mesi secondo un calendario scadenzato già definito. Gli interventi diretti per i cittadini, con una dote complessiva di 140 milioni, prevedono voucher cablaggio verticale fino a 200 euro per portare la fibra fin dentro casa.

Quanto alle Pmi, il piano si compone di voucher per i servizi digitali, con una dotazione complessiva di 150 milioni. Le imprese potranno accedere a finanziamenti tra i 2mila e i 20mila euro per coprire il 50% dei costi per investimenti in cloud e cybersecurity.

Nei confronti delle grandi imprese, la strategia mette in campo complessivamente 201 milioni di euro, con contratti di sviluppo indirizzati alle attività di ricerca e sviluppo nel campo delle Tlc, dei cavi sottomarini, delle tecnologie quantistiche e della realtà virtuale e aumentata. 54 milioni, infine, vengono destinati al settore del broadcasting.

Gli interventi indiretti: digitalizzazione dei comuni e infrastrutture locali

Passando in rassegna gli interventi indiretti, il piano di sviluppo per le Tlc del Mimit prevede uno stanziamento di 35 milioni per dare sostegno a 4.300 comuni sotto i 50mila abitanti per la digitalizzazione delle infrastrutture locali, il Sinfi (Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture). Due milioni andranno inoltre a potenziare il Sinfi per mappare cavi sottomarini, data center e aree industriali.

A questo si aggiungono 42,7 milioni per nuove installazioni su reti pubbliche saturate e per il rinnovo dei diritti d’uso su reti private. Al catasto degli impianti e alla mappatura nazionale delle sorgenti radio elettriche, per la gestione dell’elettrosmog, sono stati destinati fondi per 1,5 milion, mentre alla transizione digitale completa nel numero unico di emergenza, il Nue 112, andranno 3 milioni.

Data center e intelligenza artificiale: l’Italia attrae 5 miliardi di investimenti

Nel suo Intervento Urso si è soffermato anche sulla situazione dei data center: “Abbiamo ricevuto richieste di investimento per oltre 5 miliardi di euro nel settore dei data center ed altre, ancor più significative, ci sono state prospettate da primarie aziende del settore – spiega il ministro – L’Italia sta diventando sempre più attrattiva dal punto di vista tecnologico per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, anche grazie alla propria leadership nei supercalcolatori e alla crescita della microelettronica. Il nostro Paese, già punto nevralgico nello snodo delle fibre ottiche e dei cavi sottomarini, può diventare una sede ideale e altamente attrattiva per i data center”.

La reazione dei sindacati: “Finalmente chiarezza sul contratto di riferimento”

“Come Uil accogliamo con attenzione l’annuncio, ma le risorse da sole non bastano – affermano al termine dell’incontro Vera Buonomo, segretaria confederale Uil, e Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom – Servono trasparenza, visione industriale e concretezza. Questi fondi devono andare solo alle aziende che rispettano la condizionalità sociale, che non delocalizzano, che non licenziano e che applicano il contratto collettivo nazionale sottoscritto dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative”.

Per telco “misure nella giusta direzione, ma ancora insufficienti”

Per gli operatori delle Tlc, secondo quanto apprende Radiocor, “le misure presentate dal Mimit vanno nella giusta direzione ma, nella sostanza, risultano ancora largamente insufficienti ad affrontare le criticità strutturali del settore”. Oggi il Mimit ha annunciato un pacchetto di misure, tra cui voucher a Pmi e cittadini, per le telco e settore digitale da circa 630 milioni. Occorrono, secondo gli operatori, “certezze sulle licenze d’uso delle frequenze mobili in scadenza nel 2029, il riconoscimento del settore quale altamente energivoro, regole del gioco uguali a quelle degli Over The top”.

Per quanto riguarda gli incentivi, “che per loro natura sono misure tattiche, questi sosterranno la domanda nei confronti di un ampio spettro di attori, non soltanto delle telecomunicazioni. Il voucher per l’adeguamento della fibra, ad esempio, sarà in gran parte utilizzato per lavori elettrici svolti da professionisti esterni e non porterà benefici diretti agli operatori di rete. Analogamente, il voucher per la digitalizzazione delle Pmi è aperto a tutto il mercato Ict e non rappresenta un intervento mirato per rafforzare la filiera delle telecomunicazioni”.

“Importante – proseguono – che il contratto collettivo nazionale di riferimento per il settore Tlc sua quello sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, come dichiarato dalla ministra Calderone”. Una presa di posizione netta che segna un punto fermo in un contesto in cui, troppo spesso, si tenta di aggirare la contrattazione nazionale attraverso contratti pirata.

Asstel, Sarmi: “Ora una nuova politica industriale per le Tlc”

L’Associazione ha accolto con favore l’individuazione, da parte del Governo, del Ccnl Tlc quale contratto di riferimento per il settore, al fine di contrastare il dumping contrattuale, e le prime misure economiche presentate, circa 629 milioni di euro, per l’incentivazione della domanda di alcuni servizi digitali per famiglie e imprese, e circa 18 milioni di euro al Fondo di Solidarietà Bilaterale per la filiera Tlc derivanti dal trasferimento di una quota delle risorse del Fis”. Così Massimo Sarmi, presidente di Asstel, al termine della riunione al Mimit .

“Tali interventi sono propedeutici alla definizione urgente di una nuova politica industriale dedicata alle Telecomunicazioni che determini la sostenibilità economica e lo sviluppo dell’ecosistema nell’interesse delle imprese e delle persone che vi lavorano. In tale contesto di complessità, l’avvio di un percorso con il Governo che individui interventi significativi a supporto dell’Industry, come la mitigazione strutturale del costo dell’energia e la allocazione non onerosa delle frequenze – conclude Sarmi – è funzionale a favorire anche una positiva conclusione del negoziato in corso per il rinnovo del contratto di lavoro”.

Telco per l’Italia 2025: l’evento chiave per il futuro delle telecomunicazioni

Di consolidamento e trasformazione digitale delle Telco si discuterà al prossimo Telco per l’Italia – “Oltre le reti: da TelCo a TechCo per costruire il futuro dell’Italia” – l’evento CorCom-Nextwork360 in programma a Roma il prossimo 11 giugno.

Registrati subito e assicurati il tuo posto all’evento! Scopri il programma completo e iscriviti su www.telcoperlitalia360summit.it.

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