Atteggiamento cooperativo da parte degli Stati Uniti di fronte alla richiesta italiana di verificare la questione delle intercettazioni delle comunicazioni europee. E’ quanto emerso dall’incontro tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il segretario di Stato americano John Kerry, presente il ministro degli Esteri Emma Bonino.
In particolare il governo italiano ha posto la questione per verificare la veridicità delle informazioni di questi giorni circa eventuali attività di violazione della privacy. Da parte statunitense, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, è stato riscontrato un atteggiamento cooperativo ed è stato ribadito che l’amministrazione Usa sta ponendo la questione sotto riesame.
Il responsabile della diplomazia americana, spiegano le stesse fonti, ha “ribadito” che l’amministrazione Usa “ha messo tutta la problematica sotto revisione”.
Il tema delle intercettazioni, che aveva scatenato le proteste di Parigi, dopo le rivelazioni di Le Monde, non era ovviamente nell’agenda dei lavori, che prevedeva il dossier libico e, ancor più stringente, quello siriano, in vista della conferenza Ginevra 2.
Questa mattina il ministro dell’Interno, Angelino Alfano aveva sottolineato: “Abbiamo un dovere di chiarezza nei confronti dei cittadini italiani: dobbiamo acquisire tutta la verità e dirla ai cittadini italiani senza guardare in faccia a nessuno”.
Ieri il Garante per la privacy ha chiesto al governo di verificare le attività di spionaggio Usa sui cittadini italiani e di sostenere il progetto europeo di tutela dei dati.
In riferimento alle operazioni di sorveglianza condotte dall’Agenzia nazionale per la sicurezza degli Stati Uniti (Nsa), il Garante Antonello Soro ha inviato una lettera al presidente del consiglio, Enrico Letta, definendo ”indispensabile” da parte del governo di Roma accertare se le attività di spionaggio della Nsa riguardino anche cittadini italiani. Allo stesso tempo gli ha chiesto di ”sostenere con forza” presso l’imminente consiglio dei capi di Stato e di governo Ue a Bruxelles, ”la necessità che l’Europa adotti il progetto di riforma” sul trattamento dei dati personali e la libera circolazione di tali dati, come prevede il regolamento adottato dalla Commissione europea nel gennaio 2012 e che ha ricevuto ieri il primo via libera dal Parlamento europeo.