CDP

Bassanini: “Non investiremo nella rete se Telecom ce la fa da sola”

Il presidente di Cdp: “Non ha senso il nostro intervento nel caso l’azienda è autosufficiente per il broadband. Dirotteremo risorse in altri settori”. E sullo scorporo dice: “La decisione spetta a TI”

Pubblicato il 23 Ott 2013

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“Non abbiamo nessuna intenzione di investire sulla rete Telecom, se Telecom è in grado di farlo da sola”. Così il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, interpellato sulle indiscrezioni relative allo stop dello scorporo della rete Telecom, a margine del lancio di un nuovo progetto di Microsoft Italia.

“Lo scorporo della rete è una decisione di competenza della Telecom“, ha ricordato il presidente della Cdp. E ha aggiunto: “noi siamo felicissimi se loro sono effettivamente in grado di investire nello sviluppo della rete di nuova generazione in misura adeguata a raggiungere gli obiettivi dell’agenda digitale europea e soprattutto in maniera adeguata a sostenere la crescita e la competitività del paese”. In questo caso, ha sottolineato Bassanini, “risorse finanziarie di Cdp saranno dedicate ad altri strumenti, ovvero a finanziare le Pmi, l’internazionalizzazione delle aziende italiane, le infrastrutture di trasporto e a fornire capitali di rischio alle imprese che ne hanno bisogno per crescere e competere”. Inoltre Bassanini ha fatto sapere che Cassa Depositi e Prestiti “continuerà invece a sostenere il piano industriale Metroweb, di cui siamo già soci tramite il Fondo Strategico al 46%”.

Insomma, ha evidenziato il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, “nessuno ha ordinato a Cdp di investire nella rete di telecomunicazione di Telecom Italia“. E ha ribadito: “noi abbiamo molti strumenti per sostenere la crescita del paese, possiamo destinare le nostre risorse ad altro”.

Quanto ad un’eventuale operazione “light” da parte di Telecom, basata sulla cosiddetta “equivalence imput”, per garantire la priorità di accesso alla rete da parte dei concorrenti, Bassanini ha spiegato: “io penso che abbia ragione la Commissione Europea e la nostra autorità a chiedere una vera equivalence imput, però il problema non è solo quello, occorre avere la sicurezza che sulla rete vengano fatti gli investimenti necessari per non far perdere competitività al paese come al momento sta avvenendo”.

Bassanini ha inoltre smentito l’ipotesi – riportata dal Corriere della Sera – dell’emissione di un bond da parte della Cassa depositi e prestiti per finanziare lo scorporo della rete telefonica Telecom: “Sono invenzioni giornalistiche”. “Ho letto con attenzione l’articolo – ha aggiunto il presidente della Cassa depositi e prestiti -, si vede che c’è un altro Franco Bassanini o qualcuno che si spaccia per me”.

Sulla rete di nuova generazione, ha infine evidenziato Bassanini, “l’infrastruttura Ngn (New Generation Network) del Paese, si stanno accumulando ritardi e francamente non si vede quali siano le prospettive in questo momento”. Il presidente di Cdp ha ricordato i “drammatici dati emersi dal recente forum di Confindustria sul digitale”, sottolineando che la risposta “non può essere l’assenza di domanda, come se gli italiani fossero refrattari all’innovazione”.

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