Il Parlamento non arretra di un passo sulla cosiddetta “nuova opa”, la norma che prevedrebbe il lancio di un’offerta obbligatoria anche per quelle società nelle quali un azionista, pur possedendo una quota inferiore al 30%, eserciti un controllo di fatto sull’azienda.
Prima il Senato ha approvato ad ampia maggioranza una mozione che aveva impegnato il governo a trasformare la mozione in legge in tempi brevi. I firmatari della mozione Mucchetti-Matteoli (il testo è a prima firma di Massimo Mucchetti del Pd e Altero Matteoli del Pdl) hanno poi inserito un emendamento decreto legge sull’Imu.
Oggi però sono stati ritirati tutti gli emendamenti per permettere al decreto di andare in aula domani ed essere approvato entro il 30 ottobre. I firmatari hanno acconsentito a ritirare l’emendamento che contiene le norme sulla “nuova opa”, ma in campo il viceministro all’Economia, Stefano Fassina (nella foto), si è formalmente impegnato per conto del governo a varare un decreto legge con le nuove norme sul’opa.
Nel testo dell’emendamento si legge che per controllo di fatto “si intende il potere di nomina, con voto determinante in almeno due assemblee ordinarie, di amministratori che abbiano poteri tali da esercitare un’influenza dominante sulla gestione sociale”.
La scorsa settimana con 208 voti a favore, 44 astenuti e nessun contrario il Senato ha approvato la mozione che impegna il governo a una modifica della legge sull’Opa. Approvati anche i primi quattro punti della mozione presentata dal Movimento 5 Stelle (con 248 sì, un no e 4 astenuti), mentre è stato respinto il punto 5, su cui il governo aveva dato parere contrario, con 52 sì, 196 no e 4 astenuti. Il punto 5 impegnava il governo ”ad adottare, in ogni caso, tutte le misure finalizzate ad assicurare che l’infrastruttura di rete sia pubblica o comunque sotto il controllo pubblico, cosi’ da garantire il rispetto dei diritti fondamentali della persona e della promozione dell’iniziativa di impresa nel Paese”.
Il disco verde del Governo alla mozione Mucchetti-Matteoli sugli assetti societari delle aziende quotate era in mattinata. In particolare, il Governo ha dato parere favorevole alla richiesta di rafforzare i poteri di controllo della Consob e al completamento dell’iter dei regolamenti sulla golden power mentre si è rimesso all’Aula per la introduzione di una seconda soglia Opa. Il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Sabrina De Camillis, aveva proposto di togliere il riferimento alla possibilità di ricorso a un decreto legge su poteri Consob e norme sull’Opa ma Mucchetti ha respinto questa riformulazione e De Camillis ha accettato il testo originario, rilevando che la mozione indica che ci può essere “anche” e non necessariamente il ricorso a un decreto legge. Tolto invece il termine dei 30 giorni per la golden power: l’iter, prevede la riformulazione, dovrà essere completato “con la massima urgenza”.