IL CASO

Datagate, il Mix smentisce: “Le telefonate? Non le spiano da noi”

Il Milan Internet Exchange “accusato” di rappresentare uno snodo chiave. Ma arriva la smentita: “Non abbiamo alcun ruolo nell’interscambio fra operatori italiani e stranieri. Gestiamo il traffico Internet ma non quello telefonico. E applichiamo i più elevati standard di sicurezza”

Pubblicato il 04 Nov 2013

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“Nessun ruolo nell’interscambio di metadati tra operatori italiani e stranieri”. Così Mix (Milan Internet eXchange) smentisce quanto riportato dal quotidiano La Repubblica in merito allo scandalo Datagate. In un articolo a firma di Carlo Bonini, si evidenziava infatti che le telefonate degli italiani sono ostaggio di chiunque “da almeno 10 anni” perché i metadati viaggiano in “strutture che hanno dei punti fragili”, asserendo, appunto, di aver individuato nel Mix lo snodo centrale a cui “l’americana Nsa e l’inglese Gchq” possono avere accesso indisturbato.

Per tutta risposta il Mix chiarisce di essere “il principale punto di interscambio Internet italiano, ma di non gestire il traffico telefonico”. In altre pariole a Milano c’è, sì, un punto di contatto a cui i nostri operatori e i carrier e i provider stranieri come Google, Microsoft e Verizon possono fare riferimento per collegarsi e garantire uno scambio dati efficiente, ma solo se passano in Rete. Nessun dato telefonico, a meno che la telefonata non avvenga con Skype o servizi simili

Facendo invece riferimento allo scandalo di dossieraggio che ha visto coinvolto Giuliano Tavaroli ex capo della Sicurezza di Telecom, citato ancora dal quotidiano diretto da Ezio Mauro, si sottolinea che Telecom Italia Sparkle non è cliente per l’interconnessione IP presso Mix, “sebbene molti clienti internazionali hanno espresso interesse ad interconnettersi con Sparkle o con la stessa Telecom Italia presso Mix“.

“Ogni operatore che si collega a Mix decide liberamente con quali altri soggetti scambiare traffico (“peering”), senza alcun intervento o controllo da parte di Mix – puntualizza inoltre la nota – Ogni operatore cliente di Mix ha accesso esclusivo e controllato alle proprie apparecchiature, e nessun soggetto terzo (tanto meno servizi segreti) ha o ha mai avuto accesso alle apparecchiature di Mix che interconnettono le reti degli operatori.

Sul versante sicurezza il Mix ricorda di avere “i più alti standard di sicurezza circa le sue infrastrutture di data center e di apparecchiature di rete, tanto che è stata qualificata per ospitare uno dei due snodi della rete Spc della Pubblica amministrazione, nonché i nodi della rete della ricerca Garr, servizi che sono ospitati da Mix da lunga data”.

In conclusione, il Mix “è un posto sicuro dove scambiare il traffico dati tra operatori italiani, anche perché sito in un Paese assoggettato ad una severa normativa a tutela della privacy. Più grave sarebbe se il traffico Internet tra soggetti italiani dovesse circolare all’estero (dove potrebbe essere esposto a pratiche da noi illegali).

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