L'OPERAZIONE

Blackberry, saltano vendita e ceo

La canadese fa dietrofront e punta sul mercato attraverso un maxi-bond da un miliardo di dollari. Fairfax Financial il principale finanziatore. Deciso anche il cambio al vertice: Chen prende il posto del numero uno Heins. Cozza (Gartner): “Ora l’azienda si concentri sui servizi”

Pubblicato il 04 Nov 2013

Blackberry ha deciso di ballare da sola. Il produttore canadese di smartphone ha abbandonato il piano di vendita del gruppo, nonostante i candidati fossero numerosi (oggi indiscrezioni giornalistiche riferivano di una possibile offerta di Qualcomm), e ha scelto di ricevere un miliardo di dollari di investimenti vendendo l’equivalente di debito convertibile al suo principale azionista, Fairfax Financial Holdings, e ad altri investitori istituzionali. Fairfax metterà 250 milioni di dollari. L’operazione dovrebbe concludersi nelle prossime due settimane.

Lo ha comunicato il gruppo oggi, nell’ultimo giorno utile per la presentazione delle offerte, in una nota che annuncia anche un giro di poltrone ai vertici. Esce di scena il ceo Thorsten Heins. Nel frattempo è stato nominato Executive Chair del Board of Directors di Blackberry John S. Chen, che ricoprirà contemporaneamente anche il ruolo di ceo ad interim al posto di Heins finché non sarà individuato un sostituto.

“Il nuovo ceo ad interim – commenta al Corriere delle Comunicazioni Roberta Cozza, Gartner Research Director – parla di ‘trasformazione del business model’, e quindi, secondo la nostra opinione, allude a cambiamenti importantanti. Considerato il suo bakcground (Chen è stato presidente e ceo di Synbase, vendor di software, ndr) e tenendo conto degli assets di Blackberry – Bbm (Blackberry Messanger), Bes (Blackberry Enterprise Service) e Noc, sistema per sincronizzare l’account email – il produttore canadese si focalizzerà su applicativi e servizi per enterprise. È in questo settore che dovrebbe puntare, e probabilmente punterà il suo cash, non nell’hardware”.

Anche Jan Dawson, responsabile di Ovum per le analisi sulle telecomunicazioni, esprime un parere simile: “La nomina di un veterano dell’enterprise software come John Chen, ex ceo di Sybase, suggerisce che Fairfax e gli altri vedono il futuro della company nel software piuttosto che nei dispositivi. Questo significa – prosegue – usare i server di Blackberry come il fulcro di una più ampia piattaforma di gestione dei device per il settore enterprise, che attualmente genera introiti molto scarsi. Sebbene abbia ottenuto qualche vantaggio dall’upgrading dei server Blackberry da parte delle imprese, l’azienda non è riuscita a vendere un numero sufficiente di dispositivi Blackberry 10, e sarà improbabile che il panorama cambi”.

Sempre secondo l’analista di Ovum, “l’attuale investimento di Fairfax servirà in futuro per acquistare l’azienda, cosa di cui Blackberry ha forte bisogno, ma ora più che mai il produttore canadese ha necessità di una nuova strategia. Se Fairfax avesse messo in atto il buyout, con conseguente delisting, sarebbe toccato a lei delineare la linea futura. Ma, restando Blackberry una public company, Chen e il presidente e ceo di Fairfax, Prem Watsa, devono comunicare la nuova strategia al più presto possibile per ispirare fiducia in un cambio di rotta”.

Dopo la notizia dell’addio al piano di vendita il titolo BlackBerry è crollato nel pre-mercato di quasi il 19% a 6,33 dollari, mentre a inizio giornata a Wall Street ha aperto in calo del 15,4%.

A settembre BlackBerry aveva raggiunto un accordo preliminare da 4,7 miliardi di dollari, 9 dollari per azione, con un consorzio guidato dalla canadese Fairfax Financial. Il periodo per condurre la due diligence si è concluso la scorsa settimana, mentre l’azienda rimaneva disponibile a prendere in considerazione altre offerte: in quei giorni ha incontrato tra gli altri Facebook, Oracle e Linkedin, ma dagli incontri non è uscito niente di ufficiale.

Stamattina il Wall Street Journal aveva scritto che Fairfax Financial avrebbe potuto chiedere uno slittamento della scadenza perché non era riuscita a raccogliere i fondi necessari per portare a termine il buyout.

Sempre il quotidiano finanziario scriveva oggi che era pronta a entrare in gioco Qualcomm: il produttore di microchip, secondo le indiscrezioni, stava pensando di unirsi al fondo di private-equity firm Cerberus Capital Management, il quale a sua volta è in trattative con i due fondatori di Blackberry, Mike Lazaridis e Dough Fregin. I due l’11 ottobre scorso si erano detti pronti a fare un’offerta congiunta e comprare il produttore di smartphone che hanno fondato nel 1984.

Tra gli altri potenziali acquirenti figurava anche Lenovo.

Da tempo il gruppo canadese versa in gravi difficoltà. A fine settembre ha confermato il piano di ristrutturazione: taglierà circa 4.500 posti di lavoro (pari al 40% del personale complessivo) e ridurrà il suo portafoglio di smartphone da sei a quattro device, due di fascia alta, gli altri due di livello base, ma sempre rivolti a utenti business oppure prosumer, mentre è prevista l’uscita dal mercato consumer vero e proprio.

Per il secondo trimestre 2014, la società ha inoltre previsto una perdita operativa netta di circa 950-995 milioni di dollari Usa.

Secondo gli analisti il primo problema che pesa sui conti di Blackberry è la forte concorrenza nel business degli smartphone che ha colpito i suoi volumi di vendita.

Proprio all’indomani dell’annunciato del piano di ristrutturazione, è stata firmata una lettera d’intenti per il passaggio a un consorzio guidato dalla canadese Fairfax. L’accordo prevedeva il delisting di Blackberry per continuare una ristrutturazione fuori dai riflettori degli investitori. Ma oggi lo scenario è cambiato.

“L’annuncio odierno rappresenta un importante voto di fiducia verso BlackBerry e il suo futuro da parte di questo gruppo di fondamentali investitori di lungo termine”, ha detto in una nota Barbara Stymiest, nel Board della società di Waterloo, Ontario.

“Il board ha condotto una revisione completa delle alternative strategiche – ha proseguito – e perseguito quella che ha ritenuto essere nel principale interesse di BlackBerry e dei suoi azionisti”.

Stymiest si è poi complimentata per l’arrivo di Chen, un “rilevante leader nella tecnologia industriale”, e ha ringraziato Thorsten per i sei anni di leadership.

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