A fine 2013 saranno 6,8 miliardi le sottoscrizioni relativa ai telefoni cellulari. Il dato emerge da un report dell’Itu (International Telecommunication Union) che fotografa lo stato dell’arte delle telefonia mobile a livello mondiale. Nel 2013 più di 3,4 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, possiede almeno un telefono cellulare e a partire dal 2010, oltre il 90% delle persone in tutto il mondo è coperta da un segnale del telefono cellulare. Il numero di abbonamenti ai telefoni cellulari, cioè il numero di account attivi che hanno accesso a una rete mobile, supera di gran lunga il numero dei possessori di telefono: è cresciuto da 1 miliardo di sottoscrizioni nel 2000 a una cifra prevista di oltre 6,8 miliardi entro la fine del 2013.
Secondo l’Itu questo numero è superiore al numero di persone che possiedono telefoni, perché molte persone hanno più dispositivi mobili o utilizzano più schede sim in un solo cellulare. Di conseguenza, il numero di abbonamenti di telefonia mobile si prevede che possa superare la popolazione mondiale nei primi mesi del 2014.
Tuttavia, come riferisce il rapporto, il tasso annuo di crescita comincia a rallentare, i mercati diventano sempre più saturi e dal picco dei 680 milioni di nuovi abbonamenti annuali registrato nel 2010, già dal 2011 si è avvertita un’inversione di tendenza, continuata fino a quest’anno quando la registrazione di nuovi abbonamenti si è fermata a 424 milioni, 250 meno che nel 2010.
Nei paesi in via di sviluppo ci sono circa 4 miliardi di abbonamenti, una cifra che supera quelli dei presenti nei paesi industrializzati; diversa invece la distribuzione se si guarda ai dati pro-capite: 128 abbonamenti ogni 100 abitanti nei paesi ricchi, 89 su 100 nel resto del pianeta.
Uno dei fattori che sta determinando la crescita del numero dei telefoni portatili nei paesi del Terzo Mondo, secondo il rapporto, la diffusione dei servizi finanziari attivabili attraverso rete mobile. Nelle aree povere del paese solo 37 persone su 100 riescono ad avere accesso ad una banca fisica mentre 50 su 100 hanno a disposizione uno smartphone con cui poter fare operazioni finanziarie, dall’apertura del conto corrente, al trasferimento di danaro al pagamento delle bollette.
Infine la “rottamazione”. Secondo il report solo negli Stati Uniti, nel 2010 sono stati gettati come rifiuti 150 milioni di telefoni cellulari ed ora con la diffusione degli smartphone il fenomeno è in netta crescita: in media si cambia il cellulare ogni 20 mesi, lo smartphone dura invece molto meno in una continua rincorsa all’ultimo modello. I vecchi apparati non vengono dismessi correttamente e spesso, quelli avviati al riciclo vengono lavorati in paesi del terzo mondo dove minori sono le tutele per i lavoratori.