Concorrenza

Niente scorporo della rete: “Dipenderà dalle regole Agcom”

Patuano accantona, almeno per ora, l’ipotesi portata avanti da Franco Bernabè. Si andrà verso un rafforzamento della separazione funzionale “per assicurare l’equivalence of input”

Pubblicato il 07 Nov 2013

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Non è un addio vero e proprio, ma è certamente un cambio di rotta totale quello deciso dal consiglio di amministrazione di Telecom Italia in tema di scorporo della rete. La prospettiva era stata di fatto accantonata dopo l’uscita di scena dell’ex presidente esecutivo Franco Bernabè che ne era stato fautore, ma sino ad ora non si era ancora avuta una conferma formale dell’interruzione dei colloqui.

Conferma che ora è venuta dal nuovo uomo forte di Telecom Italia, l’amministratore delegato Marco Patuano: “L’opportunità di un’eventuale societarizzazione sarà valutata all’esito del consolidamento del quadro regolamentare, nazionale ed europeo, e alla luce di concrete manifestazioni di interesse di investitori per l’ingresso nel capitale di nuova entità. Su queste nuove basi, continuerà il confronto con l’Autorità nazionale di regolamentazione” ha spiegato agli analisti al termine della riunione del cda.

Non è un no assoluto, ma i condizionali per la ripresa del progetto sono numerosi. Molto dipenderà, stando a quanto ha detto Patuano, da una regolazione europea e nazionale che premi in maniera sufficiente gli investimenti di Telecom nella fibra, ma anche da cosa chiederanno in concreto gli investitori interessati (a partire evidentemente da Cassa Depositi e Prestiti). La parola, dunque, passa in particolare all’Agcom presieduta da Angelo Marcello Cardani.

In attesa che il nodo venga sciolto (se mai lo sarà), Telecom Italia rafforzerà i processi separazione funzionale per assicurare la “equivalence of input”.

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