In futuro la valuta si “dematerializzerà” e diventerà sempre più “digitale” e “virtuale”. È l’analisi dall’economista statunitense Jeremy Rifkin, durante il forum “No Cash Society. La diffusione degli scambi digitali e la fine della carta moneta” svoltosi oggi alla Triennale di Milano.
Autore di vari saggi in grado di descrivere un’epoca come “La fine del lavoro”, “L’era dell’accesso” e “La civiltà dell’empatia”, Rifkin ha spiegato che nel corso della storia “le valute si sono dematerializzate sempre di più”. In origine, ad esempio, a rappresentarle “era il bestiame” mentre oggi “stiamo andando verso la finanza, la banca e la valuta virtuale”. I passi verso questa “virtualizzazione” sono stati molteplici e l’economista ha citato in particolare l’introduzione “degli assegni nel XIX secolo e la carta di credito nel XX secolo”.
Secondo lo studioso l’avvio della “terza rivoluzione industriale” rappresenta “un’opportunità per il mondo del banking italiano, dove c’è molta creatività ma anche frustrazione perché sembra che non si muova nulla”.
Perciò ha esortato ad “andare avanti ed essere pronti al cambiamento. Serve – ha puntualizzato – un cambio di mentalità economica”.
Parlando poi dell’Italia, ha affermato che possiede “una creatività straordinaria e un patrimonio inestimabile, ma deve dare opportunità ai giovani”.
Oltre all’economista americano, all’ evento promosso da Hello bank (canale digitale di Bnl gruppo Bnp Paribas) ha preso parte anche l’amministratore delegato di Bnl Fabio Gallia. Secondo l’ Ad “la trasformazione digitale è un tema importante e prioritario” e “se c’è un rischio da non correre è quello di sottovalutare la rapidità del cambiamento verso il digitale”.
Al forum ha partecipato anche Annamaria Lusardi, docente di economia alla G. Washington School of Business e consigliere economico per il programma di educazione finanziaria della Casa Bianca.