E adesso scoppia la guerra del convertendo di Telecom Italia. Ad aprire le ostilità è ancora una volta l’Asati, la battagliera associazione dei piccoli azionisti guidata da Franco Lombardi. In un comunicato l’associazione minaccia azioni legali “a tutela dei diritti, prevedendo al più presto anche una denuncia alla procura di Milano”.
Secondo Asati, per i piccoli azionisti la cosa “più grave è che questo cda, a maggioranza Telco per i 4/5 ha approvato l`operazione sul convertendo per 1,3 miliardi di euro riservando un potenziale trattamento prioritario nel processo di allocazione a Telefonica e agli altri istituti finanziari di Telco, negandolo però a tutti gli altri 500.000 piccoli azionisti risparmiatori che rappresentano l`85% del capitale, dal momento che ieri sera alle 20.30, ovvero subito dopo il cda, è avvenuta l`intera collocazione dei diritti”.
Il commento di Asati è molto duro: ci sono dei “forti sospetti su tutta questa operazione. Invitiamo ancora una volta la Consob a vigilare su tutta questa operazione di manipolazione sul mercato che ha dell`incredibile e un potenziale regista occulto molto ben preparato con obiettivi chiari ed utili solo a lui”.
Non sono stati resi noti i nomi dei fondi che hanno sottoscritto il convertendo. Il direttore finanziario di telefonica, Angel Vila, ha però dichiarato che il gruppo spagnolo ha investito 103 milioni di euro nel bond convertendo, pari al 10% del totale del valore collocato
Villa, ha sottolineato che in questo modo Telefonica offre il proprio sostegno al piano industriale di Telecom, che “va nella giusta direzione” e che la stabilità è il fattore chiave per il gruppo italiano. La società spagnola, ha spiegato Vila, non ha parlato con le autorità italiane sulla conversione di azioni Telecom.