Gli occhiali di Google, gli smartwatches e i microchip sottopelle corrono già il rischio di sembrare vintage di fronte al nuovo ritrovato di Motorola: il microfono-tattoo. Il brevetto, “Electronic tattoo 110”, registrato negli Usa dal costruttore di telefoni di proprietà di Google, consiste in un tatuaggio da fare sul collo, in grado di tramettere allo smartphone o ad altri device i suoni che si emettono con la voce. Nel tatuaggio sono integrati un microfono e una mini batteria, che potrà essere ricaricabile o non ricaricabile, o alimentata attraverso il bluetooth.
Spiegando i motivi che l’hanno portata a brevettare il sistema, Motorola spiega che “gli smartphone spesso vengono utilizzati in ambienti rumorosi: stadi, strade trafficate, ristoranti, situazioni di emergenza, e la comunicazione può ragionevolmente essere migliorata con questo sistema in grado di ridurre il rumore”.
Come per tutti I brevetti, il fatto di averlo registrato non vuol però dire automaticamente che arriverà effettivamente sul mercato.
Si tratta in ogni caso del “sequel” di un altro tatuaggio che aveva fatto parlare di sé nei mesi scorsi, quando era stato lanciato il tattoo in grado di sostituire le password per la conferma dell’identità e il log in automatico agli account dell’utente. Un sistema pensato per prevenire i furti d’identità e soprattutto i vuoti di memoria.