Il cda di Telecom Italia, sotto la guida di Marco Patuano, dovrà proseguire “il piano dell’Ad che da’ prospettive obiettivamente incoraggianti”. Lo ha detto il presidente di Generali e membro del board di TI, Gabriele Galateri, interpellato a margine di un convegno sulle potenzialità del progetto presentato nell’ultimo consiglio di amministrazione. Per quanto riguarda invece la richiesta di Marco Fossati di revocare il board, Galatteri ga detto che il cda “è fatto di persone molto perbene e preparate, quindi è logico che ribadisca il suo operato correttamente sotto tutti i punti di vista”.
Nei giorni successivi il cda, l’Ad Patuano ha difeso con forza il piano 2014-2016, ricordando che TI investirà “in Italia 9 miliardi di euro in tre anni, di cui tre miliardi e mezzo solo sulle reti di nuova generazione, fissa e mobile, e nel clouding. E’ di 2,5 volte di più di quanto era stato stanziato nel vecchio piano”. Circa la ricapitalizzazione invece, il manager ha annunciato che “un aumento di capitale per il prossimo anno è da escludere”.
“E’ un piano di svolta che guarda al futuro di Telecom Italia perché è un piano fatto soprattutto di investimenti – precisa l’Ad – Noi stiamo rilanciando in modo poderoso sugli investimenti in infrastrutture di nuove generazione ma, come ho tenuto a sottolineare al cda, un piano industriale non può mai dimenticare le priorità anche della propria struttura finanziaria. Quindi è un mix particolarmente bilanciato di interventi industriali, che sono il grande focus di questo piano, e un’attenzione per i conti finanziari”.
Il piano industriale “vale” 4 miliardi. Un’operazione in più fasi, fatta di dismissioni e di un bond convertibile per oltre un miliardi di euro. La prima ad andarsene di quanto è rimasto della presenza internazionale di Telecom Italia sarà la partecipazione del 22,7% detenuta in Telecom Argentina. La cessione è attesa entro la prima metà del prossimo anno. Il cda ha dato mandato a Patuano di trattare la vendita dopo che l’amministratore delegato ha riferito di “avere ricevuto un’offerta non sollecitata”. Il probabile compratore sarà la finanziaria argentina Fintech – che fa capo al finanziere messicano David Martinez – per un valore stimato attorno a 1,4 miliardi di dollari.
Sembra invece essere stata accantonata, almeno per ora e stando alle parole di Patuano, la cessione di Tim Brasil: “Il Brasile è core per noi e nel piano abbiamo annunciato grossi investimenti nel Paese. Certo mai dire mai, anche un asset core può avere il suo prezzo ma ribadisco che per noi il Brasile è core”, ha affermato Patuano nel corso di una conference call con gli analisti tenutasi subito dopo il cda.
Altri 2 miliardi di euro entro il dicembre 2014 sono attesi dalle valorizzazione degli asset, tra cui le torri in Italia e in Brasile, i multiplex e gli immobili.