"Gli 800 milioni per la banda larga arriveranno in due tranche
da 400 milioni l’una". Lo ha annunciato questa mattina in
occasione dell’inaugurazione del BBF/Expocomm 2009 in corso a
Roma il vice ministro con delega alle Comunicazioni Paolo Romani.
"Il Piano anti-digital divide sta comunque andando avanti –
ha detto Romani-. Infratel sta lavorando per ridurre il gap avendo
a disposizione 500 milioni di euro. Siamo comnvinti che nelle aree
a fallimento di mercato il governo abbia l’obbligo di
intervenire. Lo stiamo già facendo per garantire a tutti i
cittadini 2 Mb di banda reale".
Lo sblocco delle risorse sarà però consequenziale ad un'altra
questione: "Ci sarà una trattativa di tutti i ministeri in
base anche alle risorse che deriveranno dalla pratica della
chiusura dello scudo fiscale – ha puntualizzato Romani -. La
trattativa riguarda molti ministeri, in questo caso anche il
nostro, e non riguarda solo la banda larga".
Dopo lo sblocco degli 800 milioni "il governo continuerà ad
agire implementando la rete e investendo presumibilmente dai 6 ai
10 miliardi di euro per dare vita ad un'infrastruttura in parte
in fibra e parte in wireless"
Riguardo al digitale terrestre "abbiamo deciso che parte del
dividendo digitale debba andare agli operatori tv nuovi entranti,
ma per la decisione finale relativa alla banda degli 800 MHz
aspettiamo di vedere cosa decidono di fare le piccole tv locali che
non possiamo obbligare a spegnere per l’allocazione delle risorse
o alla Tv o alle Tlc", ha sottolineato il vice ministro.
"Il nostro modello di switch off fin da subito ha rispettato
la diversità del broadcasting italiano fortemente caretterirzzato
dalle emittenti locali", ha concluso Romani ricordando che
entro il 2010 il 70% della popolazione sarà coperto dal segnale
digitale.
Intanto, sul tema della Ngn il presidente della Cassa depositi e
prestiti, a margine dell'assemblea Uir, ha puntualizzato che
"se non c'è l'accordo di tutti gli operatori noi non
possiamo muoverci. Prima si devono accordare tutti gli
operatori".