Bologna e Milano sono le province italiane con più utenti
"evoluti" della Rete, seguite da Bolzano, Pistoia e
Rimini. Tra le regioni, il Trentino-Alto Adige conferma la propria
leadership, staccando Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio. Sono
alcuni dei dati salienti dello studio sulla diffusione di Internet
in Italia, elaborato dall’Istituto di informatica e telematica
del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr), da cui si
evince che esistono 289 domini .it ogni 10 mila abitanti.
La ricerca, unica a livello europeo per metodologia, si basa
infatti sui dati del Registro .it (l’anagrafe dei domini a targa
‘italiana’, gestita dallo stesso Iit-Cnr) e mette a confronto i
nomi a dominio registrati in rapporto ai residenti maggiorenni ma
anche ad enti e imprese. “Il risultato è una radiografia
accurata della diffusione della rete e, in particolare, del suo uso
più evoluto e consapevole”, osservano Maurizio Martinelli e
Michela Serrecchia, i curatori dello studio.
“Il possesso di un dominio evidenzia che l’utente intende
sfruttare al meglio le opportunità offerte da Internet e non si
limita a una fruizione sporadica o passiva”.
Lo studio dell’Iit-Cnr ha assunto come riferimento 1.429.009
domini .it per i quali è stato possibile risalire alla tipologia
dell’assegnatario e ha calcolato quale indice della diffusione di
Internet a livello generale, ovvero senza tenere conto delle
tipologie dei registranti, un ‘tasso di penetrazione’ (TP) di
288,87 domini ogni 10mila abitanti.
Ma la prima sorpresa viene dal confronto per macro-aree: il tasso
di penetrazione maggiore è nel Centro Italia (354,48), davanti al
Nord (340,82) e al Sud (180,51). Diversa, ovviamente, è la
situazione riguardo al numero di domini .it registrati, dove il
Settentrione accentra il 54,35% del totale, lasciando il 24,34% al
Centro e il 21,31% al Sud.
In testa alla classifica per regioni, il Trentino Alto Adige con un
TP di 457,99 (che però conta solo il 2,61% dei domini registrati),
davanti a Lombardia (TP 381,31 ma con il 21,48% dei nomi a
dominio), Emilia Romagna, Lazio e Toscana. Nessuna regione del
Meridione compare tra le prime dieci: la prima è l’Abruzzo, in
tredicesima posizione (TP 240,61), mentre in coda alla classifica
compaiono Sicilia (156,34), Basilicata (146,56) e Calabria
(140,5).
Sul fronte delle province, sempre nella graduatoria generale,
Bologna conquista il primato con un TP di 602,73 pari a 49.665
domini, seguita da Milano, il cui TP di 535,15 vale 175.446 domini.
Seguono Bolzano (533,67) e Pistoia (465,59). La Toscana piazza
nella top ten anche Firenze (settima: TP 428,49), Pisa (ottava con
392,71) e Siena (decima: 362,05). In coda alle province c’è
purtroppo solo il Sud: tutte le ultime venti posizioni, con in coda
Crotone (TP 114,22), Caltanissetta (108,44) ed Enna (104,77, pari a
1.471 nomi registrati).
“Il sistema utilizzato dall’Iit-Cnr ha permesso”, proseguono
Martinelli e Serrecchia, “di estrapolare delle graduatorie
specifiche che individuano i nomi a dominio censiti dal Registro
.it ogni 10mila abitanti o ogni 100 imprese ed enti, effettuando
anche un raffronto con l’analoga ricerca condotta nel 2004”. Va
detto subito che le aziende registrano la grande maggioranza dei
domini .it: nel campione utilizzato, 910.694 contro i 392.383
assegnati alle persone fisiche, 55.234 agli enti no-profit e 46.458
ai liberi professionisti.
Tra le imprese primeggia ancora Bologna che dalla nona posizione
rilevata nell’indagine del 2004 raggiunge la vetta (TP 45,42:
ovvero quasi un dominio ogni due imprese), sorpassando Milano
(seconda con un TP di 37,64) e Bolzano (36,57). Tra le regioni, al
primo posto le aziende del Trentino Alto Adige (TP 32,57) davanti
alla Lombardia (TP 28,53), che però è prima in termini assoluti
con 214mila domini, quasi un quarto del totale di settore, e ad
Emilia Romagna e Lazio.
Roma ‘caput Internet’, invece, tra le persone fisiche (TP
143,40, pari al 12,33%) dove sorprende l’enorme balzo in avanti
di La Spezia, che recupera sessanta posizioni piazzandosi seconda
(TP 140,08), seguita da Rimini (134,33) e Bolzano (121,81). La
graduatoria amplifica le differenze territoriali: le province più
meridionali tra le prime 20 sono Pescara in 14esima posizione (TP
88,05) e Ascoli Piceno (83,51), ventesima; lo sono invece 17 delle
ultime venti posizioni. A livello regionale il Lazio è in testa
con un tasso di penetrazione del 124,89 e il 14,73% di domini
registrati, davanti a Trentino-Alto Adige (TP 105,27), Toscana (TP
95,78) e Lombardia (TP 86,29 ma primato quantitativo con il 17,70%
dei domini di persone fisiche).
“Abbiamo inoltre zoomato alcuni dettagli di categorie
significative”, osservano i ricercatori Iit-Cnr. Tra i liberi
professionisti, le province con i più alti tassi di penetrazione
sono Livorno (18,31), Milano (17,47), Bologna (15,83) e Caserta
(15,24). Tra le prime venti città altre quattro toscane: Lucca,
Siena, Firenze e Pisa. Tra le regioni, Trentino-Alto Adige
nuovamente al primo posto con 10,79 davanti a Lazio, Lombardia,
Toscana.
Sul fronte degli enti no profit, Roma tiene banco con un TP 56,10 e
il 12,73% dei domini registrati, davanti a Milano (44,68),
Frosinone (34,95) e Firenze (32,32). Da non trascurare Napoli
(settima, TP 30,78) e Bari (dodicesima con 25,28). Tra le regioni
trionfa ancora il Lazio (TP 47,29 e 15,30%), che quasi doppia
Lombardia (TP 27,55 ma il 16,71% dei domini) e Toscana (23,94 e
7,95%). Nel no profit la Campania si piazza quarta (TP 23,91).
La sfida degli enti pubblici promuove a livello provinciale Aosta
(TP 13,05), davanti a Prato, Bologna e Bolzano. La Valle d’Aosta
domina anche tra le regioni, staccando Trentino-Alto Adige (TP
10,31) e Molise (TP 8,25).
Infine, i maintainer, cioè proprio gli operatori che registrano i
domini .it per conto terzi: 2.496, di cui 2.321 italiani e 175
stranieri. L’analisi dell’Iit-Cnr ribadisce il primato toscano,
già emerso nel 2004, con una media di circa 3.000 domini
registrati per ciascuna delle 192 sigle Mnt, le società del
settore, pari a un totale di 576.224 domini .it, superando Sardegna
(2.281 domini per ciascuno dei 26 maintainer) e Abruzzo, con 43
maintainer e una media di 1.245 domini. “Una leadership
sicuramente favorita dalla presenza a Pisa del Registro .it e da
alcune delle società storicamente più dimensionate”, concludono
Martinelli e Serrecchia. La rilevazione, in questo caso, è stata
fatta su un totale di 1.593.960 domini presenti nel database del
Registro.