“L’Agenda Digitale: l’occasione di sviluppo dello smart work” è un convegno organizzato da Federmanager che si tiene il 28 Novembre dalle ore 9.00 presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Parteciperanno tra gli altri Luigi Nicolais, presidente Cnr, Nicola Tosto, presidente Federmanager Roma, Antonio Migliardi, Vice Presidente Unindustria, Giuseppe Novelli, Rettore Università Roma “Tor Vergata”, Agostino Ragosa, direttore generale Agid e molti altri. Modera Gildo Campesato, direttore del Corriere delle Comunicazioni. Qui è scaricabile il programma ed è possibile iscriversi.
Come scrive in un comunicato Federmanager, le dinamiche della società moderna impongono il rapido abbandono dei modelli organizzativi inefficaci e la creazione di nuove condizioni in azienda che permettano di conformarsi rapidamente alle nuove opportunità di business. Questo chiaramente è ancor più vero nei periodi di difficoltà economica come quello che stiamo attraversando. In questo panorama, le aziende del settore pubblico non sono affatto immuni dalla necessità di adeguare i loro schemi produttivi: come in un contesto competitivo devono infatti recuperare efficienza anche attraverso la valorizzazione del talento delle persone, la gratificazione, l’autonomia e la flessibilità.
I processi aziendali devono quindi sfruttare al massimo le opportunità offerte dalle ICT: esse costituiscono indubbiamente il cardine naturale di questo cambiamento. La disponibilità e l’enorme diffusione di queste tecnologie creano le condizioni ideali per proporre forte rinnovamento a costi bassi, che oltretutto, si recuperano rapidamente con la maggiore efficienza e con i risparmi possibili.
Le opportunità dell’ ICT per le aziende pubbliche e private sono attualmente riconducibili alle social network, alle unified communication & collaboration, al mobile work, al cloud computing e al telelavoro: queste rientrano infatti nelle così dette soluzioni di “smart work”.
Tra le opportunità di smart work, il telelavoro è la soluzione tra le più promettenti in termini di benefici sia per il lavoratore che per l’azienda. In realtà il telelavoro, rispetto ad altre soluzioni è anche la più sfidante perché implica i maggiori cambiamenti sia a livello infrastrutturale che di processo.
Le esperienze all’estero, ove si riscontrano alti livelli di adozione di telelavoro ( media europea del 7% rispetto all’1.5% dell’Italia), indicano che le attività adatte sono quelle a carattere intellettuale che presentano risultati di qualità misurabili secondo criteri ben definiti. I vantaggi connessi alla diffusione del telelavoro sono oramai un dato acquisito: miglioramento della qualità della vita lavorativa (riduzione dello stress, possibilità di gestirsi autonomamente), maggiore equilibrio tra lavoro / vita privata / famiglia, riduzione degli spostamenti quotidiani che si riflettono positivamente sull’ambiente, oltre ad una maggiore qualità delle prestazioni.