Dopo Moody’s, anche Standard & Poor’s ha tagliato sotto il livello investment grade il rating sul debito di Telecom Italia. L’agenzia ha portato il rating da ‘BBB-‘ a ‘BB+‘ con un outlook negativo. Ridotto anche il rating di breve termine, da A-3 a B.
“Telecom Italia continuerà probabilmente a dover affrontare un duro contesto competitivo, economico e regolatorio in Italia e a nostro avviso, ci vorrà tempo perché le linee guida di revisione strategica si traducano in un significativo miglioramento a livello di performance nazionale. Percepiamo inoltre incertezze nella governance del gruppo”, rende noto l’Agenzia . Inoltre “prevediamo un ulteriore ribasso del margine operativo lordo e fondi da operazioni su 2014-2015, un debito costantemente elevato dell’ebitda e metriche di cash flow deboli nonostante le misure finanziarie recentemente annunciate del gruppo”.
“L’outlook è negativo, riflettendo la possibilità di eventuale ulteriore giudizio negativo se il gruppo non riuscirà a migliorare le performance operative sul mercato interno, accelerare la riduzione del debito, e rafforzare la protezione del flusso di cassa”.
Secondo Ubs il downgrade “era già stato anticipato dal mercato del credito. Infatti, le obbligazioni a 3 anni di Telecom scambiano a uno spread di 310 punti base rispetto al governativo tedesco, rispetto alla media di 320 punti base delle società emittenti non finanziarie che hanno un rating BB. Questo indica che il calo sui prezzi del bond e la pressione al rialzo sui rendimenti dovrebbe essere limitata”. Nel medio termine, gli esperti ritengono che “Telecom sia esposta ad un rischio di un aumento del rendimento e/o ad un profilo di debito caratterizzato da una più bassa maturity delle scadenze”. “Le scadenze dei bond 2014-2016 sono molto consistenti relativamente alla categoria di quelli ad alto rendimento – circa 2 miliardi di euro all’anno rispetto ai 13 miliardi del mercato europeo – e questo potrebbe aumentare la pressione e la volatilità dei rendimenti di Telecom, specialmente per le emissioni di più lunga scadenza”