È attivo il nuovo supercalcolatore per le attività di esplorazione e produzione “made in Eni”.
La multinazionale italiana ha messo in funzione il supercalcolatore di classe Petaflop che sarà utilizzato a supporto delle attività di esplorazione degli idrocarburi, fornendo la capacità di calcolo necessaria per migliorare l’accuratezza e la risoluzione degli studi geologici e geofisici, fondamentali per individuare e sviluppare nuove riserve e progettare le attività di perforazione in maniera sicura e ottimale.
L’innovativo sistema, che garantirà a Eni una capacità di calcolo superiore a 3 Petaflop, è in grado di raggiungere una performance paragonabile a quella dei più potenti centri di calcolo a livello mondiale.
Il supercalcolatore è basato su una architettura di tipo cluster ed è costituito da 1.500 nodi di calcolo dotati di microprocessori di ultima generazione, con 24mila core complessivi, potenziati da 1.300 acceleratori grafici denominati General Purpose Graphics Processing Units (Gpgpu), equivalenti alla potenza di calcolo di ulteriori 20.800 core.
All’interno del cluster i nodi di calcolo sono collegati da una rete di comunicazione locale ad altissime prestazioni e serviti da un’area disco con una capacità totale di 5 PetaByte ad accesso parallelo e larga banda di trasferimento. La capacità di calcolo verrà mantenuta costantemente allineata alle crescenti esigenze di business grazie a un piano di rinnovamento che prevede la sostituzione annuale di metà dei nodi di calcolo, in linea con il ciclo di innovazione che caratterizza il calcolo ad alte prestazioni.
Il sistema ospiterà principalmente l’ampio portafoglio di tecnologie di punta sviluppate da Eni per l’elaborazione dei dati sismici, al fine di elaborare immagini tridimensionali della sottosuperficie, e per la modellizzazione dei sistemi petroliferi.
In linea con l’impegno di Eni per la sostenibilità, il sistema è stato progettato con l’obiettivo di raggiungere il massimo livello di efficienza energetica. A questo scopo, il supercalcolatore è stato installato all’interno del nuovo centro di elaborazione dati Eni, il Green Data Center di Ferrera Erbognone (Pavia), realizzato per ospitare i sistemi informatici centrali di elaborazione della società, sia di informatica gestionale, sia di elaborazione di simulazione sismica.
Nel Green Data Center sono infatti impiegate le più innovative infrastrutture per il risparmio energetico, abbattendo l’emissione di CO2 di 335 mila tonnellate annue (circa l’1% dell’obiettivo italiano di Kyoto per l’energia), e riducendo notevolmente i costi operativi. È stato raggiunto il record mondiale in termini di efficienza energetica per i mega-center, misurato come il rapporto tra l’energia totale utilizzata e l’energia dedicata all’informatica: per il Green Data Center questo rapporto sarà al di sotto del valore di 1,2, miglior risultato a livello mondiale.