“Assogestioni è un organismo tecnico, e non può sicuramente inserirsi in questo tipo di dibattito. Questa è la mia opinione”. Sono le parole di Federico Ghizzoni, Ad di Unicredit, che ha risposto a margine del comitato esecutivo dell’Abi a chi gli ha chiesto se Assogestioni (la cui presidenza dopo le dimissioni di Domenico Siniscalco è affidata a Pioneer, del gruppo Unicedit), possa prendere posizione al fianco di Marco Fossati in vista dell’assemblea dei soci del 20 dicembre, che, su richiesta Findim, delibererà sull’eventuale revoca del consiglio e, nel caso, sul rinnovo del board. Un’eventualità rispetto alla quale venerdì Telco riunirà il cda per stilare la lista in vista dell’assemblea.
Ghizzoni ha lasciato intendere come sia del tutto improbabile l’ipotesi che Findim e Assogesioni possano allearsi per un eventuale “ribaltone” ai danni di Telco, che detiene il 22% di Telecom: “Non credo proprio”, ha ribadito.
Sulla stessa linea Andrea Beltratti, presidente di Eurizon, uno dei fondi che fanno parte di Assogestioni, secondo cui “l’associazione ha tutti i presidi necessari e le regole per minimizzare i rischi legati a questa situazione, ma forse questo non è stato abbastanza comunicato in questi giorni”.
Da Asati intanto arriva la notizia che l’associazione che riunisce i piccoli azionisti Telecom non presenterà una popria lista per il Consiglio di amministrazione di Telecom Italia “pur essendo nella possiblità di farlo”. Asati comunica in una nota di ritenere “folle la dispersione dei voti degli azionisti di minoranza e riconoscendo in Assogestioni un ruolo guida a difesa di tutte le minorities rende nota la propria intenzione di votare per la lista che sarà presentata da Assogestioni, e auspica nel contempo che la stessa sia composta da sette consiglieri veramente indipendenti a difesa di tutte le minorities, con requisiti non solo economici e di governance ma anche di conoscenza del mondo delle Tlc e dei suoi futuri scenari”.