Nozze tra Wind e 3 Italia entro l’anno. La notizia è riportata da Il Messaggero, citando un report della casa d’affari Bernstein che riferisce come “fonte” della notizia l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano.
“È un segreto di pulcinella”, sono le parole del numero uno di Telecom riportate dagli analisti di Bernstein, “che Wind e Hutch sono di nuovo in trattativa”.
Il concetto è stato ribadito da Patuano nel corso dell’odierna audizione in Senato: “Se ne parla, forse i mercati finanziari sono più chiacchieroni di altri, per cui se ne parla. Del resto – ha aggiunto – non è neanche un mistero: noi stessi in passato abbiamo esplorato la possibilità di un integrazione tra Tim e H3g e non riuscimmo a trovare un accordo”. Per Patuano “un’operazione di consolidamento del mercato” sarebbe “importante”.
Nel report di Bernstein è scritto anche che, se l’accordo dovesse andare in porto, Telecom potrebbe acquistare frequenze e antenne dal gruppo che nascerebbe.
Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni le negoziazioni per l’eventuale fusione tra le società starebbero avvenendo direttamente tra Mosca e Hong Kong. Dopo la delusione sull’affare sfumato con TI – il 4 luglio scorso il cda di Telecom Italia ha detto definitivamente no all’avvio di negoziati per un progetto di integrazione fra TI e 3 Italia – Hutchinson Whampoa avrebbe deciso di cercare un’alternativa di consolidamento sul mercato italiano. E avrebbe così concentrato ancora di più l’attenzione sull’operatore di telefonia mobile ceduto ai russi di Vimpelcom dall’egiziano Naguib Sawiris nel 2011.
Ma la strada della fusione è lastricata ancora di ostacoli. Non è la prima volta che 3 Italia e Wind provano ad avviarla: contatti c’erano già stati in passato, ma non erano mai andati a buon fine. Usando una metafora si può dire che Wind e 3 Italia erano arrivati a un passo dall’altare ma tutto si era arenato sulla questione del valore di 3 Italia. Per l’azionista cinese Hutchison Whampoa valeva 5 miliardi di euro, cifra ritenuta troppo elevata da una società che non ha mai chiuso un bilancio in nero e che, ancora oggi, ha margini in affanno.
Telecom Italia produce ancora una marginalità del 39% e competitor come Vodafone e Wind sono comunque ben sopra il 30%, mentre 3 Italia si ferma al 13%. Può però contare sulle casse piene del suo azionista di maggioranza, il miliardario cinese Li Ka Shing, tra i cinquanta uomini più ricchi del pianeta secondo Forbes. Al tavolo della trattativa ci sono, tuttavia, altri due miliardari quali Mikhail Fridmann, il russo che possiede Alpha Bank, e il Fondo sovrano norvegese, azionista di Telenor, che insieme a Fridmann controlla Vimpelcom, il socio principale di Wind.