È ancora vittoria di Apple su Samsung nell’ennesima tappa della battaglia legale che li vede contrapposti sul terreno dei brevetti. Un giudice della Corte federale di San Josè (California) ha stabilito che il gruppo sudcoreano dovrà pagare 290,45 milioni di dollari di indennizzi alla società guidata da Tim Cook come risarcimento per la violazione di brevetti. In pratica gli asiatici sono stati considerati colpevoli di aver copiato cinque brevetti per l’iPhone e di averli utilizzati su 13 modelli di smartphone (ora fuori commercio negli Usa).
È la puntata più recente (e probabilmente neppure l’ultima) del processo infinito tra i due colossi industriali che insieme vendono circa la metà degli smartphone circolanti nel mondo.
La guerra dei brevetti è iniziata quando il gruppo sudcoreano ha lanciato la serie degli smartphone Galaxy. Secondo recenti testimonianze, in quel periodo Steve Jobs, poi morto il 5 ottobre 2011, dette l’allarme sui Galaxy sostenendo che “copiavano” l’iPhone e minacciò di lanciare una “guerra termonucleare” contro gli asiatici. Proprio nel 2011 Apple fece causa a Samsung per l’uso illegale di 6 licenze, quattro relative al design e due al software.
Ad agosto 2012 è stata pronunciata la sentenza definita da tutti “storica”, che ha decretato per Samsung il pagamento di una mega-multa da 1,05 miliardi di dollari a favore di Apple per aver violato 6 brevetti dei suoi dispositivi mobili. Quella cifra venne poi rivista e corretta dal giudice Lucy Koh, che trovò ingiustificata una parte del risarcimento e riconobbe “solo” 600 milioni di dollari di danni.
Il capitolo più recente, sfociato nella sentenza pronunciata ieri, riguarda un sotto-processo nel processo: si doveva stabilire se una parte dei residui 400 milioni era comunque legittima e quindi dovuta da Samsung ad Apple. In sostanza i giurati, su richiesta del giudice, dovevano tornare a esaminare nel dettaglio i danni subiti da Apple in termini di royalties perdute su 5 brevetti e 13 prodotti. Secondo i calcoli di Apple restavano 379,8 milioni di quella porzione di indennità che andavano recuperati. Samsung ne considerava dovuti solo 52,7 milioni. Il verdetto non soddisfa in pieno le richieste della Mela, ma può essere considerato una sua vittoria.
Nell’insieme, rifacendo tutti i calcoli di questo processo, il pagamento totale e finale di Samsung dovrà essere di 890 milioni invece del miliardo iniziale. Tuttavia il gruppo asiatico potrebbe scegliere di fare ricorso contro la decisione e continuare così ancora per un po’ il processo “senza fine”.
Un terzo processo tra Samsung e Apple è in programma per marzo: Apple continua ad accusare Samsung di copiare la sua tecnologia.