“Più indipendenza nell’agire” per l’Agcom. È tornato a chiederla il presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Angelo Cardani, che già in passato aveva affrontato il tema delle sovrapposizioni di competenze dell’Agcom con il ministero dello Sviluppo economico.
Per spiegare i vincoli che l’Autorità ha con questo dicastero, Cardani, intervenendo a un convegno sulle Authority indipendenti, ha utilizzato l’immagine dei film d’epoca “con i due galeotti che scappano legati da una catena” e si ostacolano a vicenda. In particolare ha parlato di approccio da ancien regime dello Stato italiano “che ha scarsa fiducia nei suoi servitori. Non c’è agilità nei compiti assegnati a noi – ha spiegato – ma anche al ministero serve più fiducia”.
Un esempio è il contratto di servizio della Rai, che passa attraverso un’istruttoria dell’Agcom, la quale esprime un parere, ma poi deve essere necessariamente approvato dal ministero. Altro esempio: le autorizzazioni alle trasmissioni richieste dai canali satellitari. L’Agcom ha il potere di rilasciare i titoli abilitativi alla trasmissione sulla base di una serie di parametri di valutazione, ma l’autorizzazione a trasmettere arriva dal ministero dello Sviluppo.
“Essere indipendenti – ha concluso Cardani – dovrebbe permetterci di agire in modo indipendente”.