“La proprietà intellettuale è importante perché sostiene l’innovazione e la creatività, ricompensando gli inventori, i creatori e gli artisti per il loro lavoro”. Ne è convinto il 96% dei cittadini europei, stando ai risultati del sondaggio su 26.500 persone sopra i 15 anni commissionato dall’ufficio per l’Armonizzazione nel mercato interno (Uami) all’osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.
L’osservatorio, costituito nel 2009, è passato nel 2012 sotto la competenza dell’ufficio per l’Armonizzazione nel mercato interno, organismo ufficiale dei marchi, disegni e modelli dell’Unione europea con sede ad Alicante, in Spagna.
L’86% degli intervistati, secondo la ricerca, è dell’avviso che la tutela del copyright contribuisca a migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi, mentre il 69% pensa che contribuisca alla creazione di posti di lavoro e benessere economico.
Ma c’è anche un’altra faccia della medaglia: a livello individuale, infatti, una media del 34% degli europei ritiene che l’acquisto di merci contraffatte possa apparire giustificato dal risparmio finanziario che ne deriva. Per il 38% degli intervistati l’acquisto di merci contraffatte può essere giustificato come un “atto di protesta contro un’economia guidata dal mercato”. Il 22% ritiene che il download da Internet sia accettabile quando non vi siano altre alternative legali e il 42% lo ritiene accettabile per uso personale. Queste ultime risposte sono più diffuse tra gli intervistati di età compresa tra i 15 e i24 anni.
Secondo uno studio recente elaborato dall’Uami e dall’Ufficio europeo dei brevetti, i settori a uso intensivo dei diritti di proprietà intellettuale mantengono circa 76 milioni di posti di lavoro nell’Ue, e generano il 39% di tutta l’attività economica dell’Ue.
“La proprietà intellettuale – afferma Antònio Campinos, presidente dell’ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno – è una delle attività più importanti dell’Europa, ma è anche regolarmente messa in discussione. I cittadini europei non ritengono che proteggere la Pi rientri nelle loro responsabilità, in particolare quando altri non condividono gli stessi valori e non assicurano che le regole vengano rispettate o adattate alle aspettative degli individui. Riteniamo che queste conclusioni sosterranno i nostri sforzi condivisi nella lotta contro le violazioni di questi diritti”.