Continua l’ascesa della valuta virtuale Bitcoin, che ha aggiornato al rialzo il record di ieri (era arrivata per la prima volta a 1.140 dollari) toccando i 1.242 dollari, prima di tornare a calare fino a 1.183.
Il superamento di quota 1.000 è stato dovuto sia grazie alla dichiarata apertura di Congresso e istituzioni finanziarie statunitensi, che stanno prendendo la strada di una sua regolamentazione, sia per l’aumento della domanda cinese. Secondo quanto riporta l’emittente televisiva Cnbc, è proprio l’interesse della Cina per gli investimenti alternativi a sostenere i prezzi della valuta digitale: il volume di Bitcoin denominati in yuan è cresciuto di trenta volte negli ultimi due mesi. Secondo Bitcoin Average, sito indipendente di pricing, la Cina catalizza attualmente il 62% dei volumi di mercato globale, motivo per cui il Btc China, piazza cinese per lo scambio della valuta virtuale, potrà presto scavalcare il giapponese Mt.Gox come maggiore Borsa virtuale per lo scambio di Bitcoin.
Intanto però spunta fuori un possibile competitor. Douglas Jackson, già founder di una moneta virtuale, e-gold, poi “abolita” dal Dipartimento di Giustizia Usa 5 anni fa, sta lavorando con un’organizzazione chiamata Coeptis per lanciare una nuova versione della sua valuta agganciata al valore dell’oro, che all’epoca riuscì ad attrarre milioni di utenti nel suo momento più glorioso.
Jackson e altri due individui ammisero davanti ai giudici nel luglio 2008 di aver gestito passaggi illegali di danaro e contribuito al riciclaggio di valuta, dopo che i federali Usa scoprirono che “ogni genere di criminale gravitava intorno a e-gold come luogo di smistamento di danaro in totale impunità”. Ma, pagato il suo cotno con la giustizia, Jackson è tornato all’attacco e si prepara a sfidare Bitcoin.