“Noi stiamo facendo tutto il possibile, il resto dipende da altri. l’Italia gode di una serie di leadership tecnologiche significative e riconosciute, non perdiamocele. La strada vera è quella di combinare risorse pubbliche e private”. “E’ sempre la solita storia: ogni volta che siamo in emergenza riusciamo a fare le cose bene”. Lo ha affermato Alessandro Pansa, ad di Finmeccanica, a margine dell’inaugurazione del nuovo stabilimento di Thales Alenia Space a L’Aquila.
“Lo spazio è un’industria cruciale per il Paese. Perché è un’industria le cui tecnologie attraversano gran parte dei settori industriali – ha detto Pansa -. Ma questo Paese non investe a sufficienza nell’attività spaziale. L’Italia possiede la tecnologia per la manifattura dei satelliti, è in grado di svolgere con grande capacità e competenza servizi satellitari, e dispone anche di una tecnologia di lanciatori, che non è di Finmeccanica se non per una piccola parte ma comunque c’è. Siccome l’Italia è riuscita a farsi sfuggire una parte rilevante di settori industriali importanti, e siccome per qualche motivo esiste ancora un settore ad alta tecnologia che è lo spazio, che non è un settore né civile né militare, perché è un settore dove il civile e il militare si intersecano in un modo indivisibile, credo che sarebbe un grande peccato se non ci fosse uno sforzo da parte sia del Governo, sia delle agenzie preposte, sia anche delle industrie, per dare all’industria spaziale italiana un futuro che merita: l’Italia gode di una serie di leadership tecnologiche nell’attività spaziale che sono significative e riconosciute. Non perdiamocele”.
“L’investimento di 42 milioni in questo sito vuol dire questo. A L’Aquila abbiamo fatto una scommessa ragionata sul fatto che l’industria spaziale in Italia possa avere un futuro – ha proseguito Pansa – Non dipende soltanto da noi, ma noi ci abbiamo messo questo investimento e ci mettiamo una buona parte delle nostre risorse. Il resto dipende da altri”.
Parlando di Avio Space Pansa ha aggiunto: “Per garantire il futuro di un’azienda come Avio Space, di chiunque essa sia, è fondamentale che vi siano impegni a investire in lanciatori, sistemi di lancio e satelliti che siano compatibili con quei lanciatori. Non conta che siano della Finmeccanica o di qualcun altro. L’alta tecnologia rappresenta l’unico vantaggio competitivo che ha il mondo occidentale: o ci investi sopra, oppure la perdi. Ma se la perdi, poi non hai più nulla. Ma per non perderla, devi investire, devi trovare risorse pubbliche da combinare con quelle private, questa è la strada vera, da dedicare a una continua e costante manutenzione e adeguamento della tecnologia che hai, e soprattutto incorporazione di questa tecnologia in prodotti vendibili. Questo vale per Avio Spazio, vale per Thales Alenia Space, vale per Telespazio, vale per qualunque settore di questo mondo in cui vi sia una quota di tecnologia che va incorporata in un bene. A maggior ragione in un settore in cui la domanda è prevalentemente pubblica, perché al di la delle telecomunicazioni, che sia civile o che sia militare, è domanda pubblica: l’osservazione della terra, comunicazioni militari, comunicazioni civili tra amministrazioni, gestione di dati. Il pubblico e il privano non sono due cose che si riescono a distinguere nel mondo satellitare”
Pansa ha infine confermato l’invito e la presenza di Finmeccanica domani al tavolo che si terrà a Palazzo Chigi sull’aerospazio. A chi gli chiede e un commento sulle dichiarazioni del sottosegretario Pinotti, che aveva manifestato l’intenzione del Governo di sostenere l’aeropazio come asset strategico, l’ad di Finemeccanica ha risposto: “Ne sono molto lieto. Spero che si traduca in realtà”.