Solo il 24% dei dipendenti italiani è soddisfatto degli strumenti tecnologici forniti dalla propria azienda e soltanto il 9% valuta positivamente gli strumenti di collaborazione digitale sul posto di lavoro. E più in generale il 52% dei dipendenti in Italia percepisce l’ambiente lavorativo come poco innovativo e poco collaborativo. D’altra parte il 74% ritiene che la possibilità di accedere ad avanzati strumenti di collaborazione, quali ad esempio quelli per condividere i documenti, sistemi di videoconferenza o servizi di instant messaging, sarebbero in grado di migliorare la produttività.
Sono alcuni tra i più significativi elementi riguardanti il nostro Paese emersi dallo studio “Digital collaboration. Delivering innovation, productivity and happiness” condotto da Deloitte per Google e basato su un campione di 3.600 dipendenti provenienti da tutta Europa.
I dipendenti europei, sottolinea Deloitte, sono abituati ormai da un decennio a utilizzare avanzati strumenti di collaborazione nella loro vita quotidiana e questo ha aperto loro gli occhi sul potenziale che questi stessi strumenti possono ricoprire sul luogo di lavoro. Ma in Italia solo il 47% degli impiegati italiani ha accesso a servizi di videoconferenza e solo il 38% ha accesso a strumenti di editing di collaborazione online sul posto di lavoro.
La mancanza di accesso a strumenti di condivisione, sottolinea il rapporto, ha ricadute negative sull’innovazione. I risultati mostrano infatti un chiaro legame tra la possibilità da parte dei dipendenti di collaborare in modo efficace e la loro conseguente capacità di innovare. Eppure i lavoratori italiani risultano essere tra coloro che ripongono una maggiore fiducia, rispetto agli altri Paesi europei, nei benefici procurati dall’utilizzo di strumenti tecnologici di condivisione: il 71% crede che migliorino la qualità della comunicazione, il 66% che contribuiscano a una maggiore trasparenza e il 46% che migliorino il morale.
“Questa ricerca mette in evidenza il potenziale che la tecnologia ha di trasformare le imprese”, spiega Luca Giuratrabocchetta, Country Manager Google Enterprise Italia. “Le persone possono condividere documenti, messaggi istantanei o partecipare a videoconferenze nella loro vita privata. Tutto ciò ha aperto loro gli occhi rispetto al potenziale di questi strumenti applicato al posto di lavoro. Questo rapporto mostra chiaramente l’impatto positivo che la tecnologia ha sul morale, sul grado di innovatività e sulla produttività dei dipendenti. Le aziende che vogliono valorizzare appieno il potenziale dei propri dipendenti dovrebbero guardare con attenzione ai vantaggi che la tecnologia può portare in termini di collaborazione e innovazione. La tecnologia non è in grado esclusivamente di ridurre i costi, ma anche di trasformare il posto di lavoro.”
E Andrea Laurenza, Partner Deloitte dell’area Digital dichiara: “In Italia il 60% delle persone utilizza strumenti di istant messaging, non sorprende quindi che vogliano farne uso per migliorare produttività e soddisfazione sul posto di lavoro, anche scalandone le capacità per condividere documenti e progetti. Ciò che sorprende è come siano ancora poche le organizzazioni italiane che stanno promuovendo ad ampio spettro tali strumenti o tentano di creare una cultura del lavoro che promuova la collaborazione e l’innovazione. Infatti solo, il 35% degli intervistati ha dichiarato di poter utilizzare l’instant messaging per collaborare con i colleghi”.