Un percorso di certificazione dell’interoperabilità che avvantaggia le aziende sociosanitarie e ospedaliere del Veneto nell’applicazione dei software in ambito sanitario, garantendo l’interoperabilità dei sistemi. È questo il servizio che Arsenàl.IT, Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale che aggrega come socie le 23 aziende Ulss e ospedaliere venete, garantisce ai soci nell’ambito della realizzazione del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico regionale.
I primi risultati dell’attività di certificazione dell’interoperabilità realizzata per testare gli aggiornamenti necessari alla dematerializzazione della ricetta rossa sono stati presentati oggi a Treviso nel corso di un convegno al quale hanno partecipato molti operatori della sanità veneta e rappresentanti del mondo dei fornitori di software in ambito sociosanitario.
Nell’ottica di realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico regionale e sulla scorta dell’esperienza del progetto Doge – per medici di medicina generale e pediatri di libera scelta – Arsenàl.IT, per ridurre i tempi di aggiornamento delle soluzioni, ha deciso di coinvolgere i fornitori che producono software in ambito sociosanitario e di testare l’aderenza dei prodotti alle linee guida e agli standard di interoperabilità stabiliti all’interno del Fser.
Il progetto infatti in Veneto non prevede semplicemente la creazione di un contenitore di dati e documenti digitali sociosanitari del cittadino, ma è stato concepito come la rielaborazione dei processi sociosanitari grazie alla digitalizzazione e alla condivisione dei dati. In pratica si tratta di una completa riorganizzazione del sistema informativo regionale nel quale l’interoperabilità dei sistemi assume un ruolo chiave.
Arsenàl.IT ha perciò personalizzato una piattaforma, nella quale è stato creato un ambiente di simulazione, per testare il rispetto delle specifiche tecniche stabilite dai gruppi di lavoro progettuale che coinvolgono oggi oltre 230 operatori. I prodotti che superano la fase di test vengono quindi certificati e possono essere implementati nelle aziende.
“I software iscritti al percorso di labelling in questa prima fase dedicata alla dematerializzazione della ricetta rossa sono stati 24 di 18 fornitori diversi di cartelle di Mmg/Pls e software di farmacia – spiega Claudio Saccavini, direttore tecnico di Arsenàl.IT – dei quali solo 2 sono stati ritirati dal processo. Ad oggi, chiusa la prima fase, 11 prodotti hanno ottenuto la certificazione. Dopo questa fase di avvio l’attività di testing&tools del consorzio continuerà applicando il percorso di labelling ai sistemi di prenotazione e a quelli di repository aziendale. Si tratta di una metodologia – chiude Saccavini – che intendiamo applicare all’intero percorso di realizzazione del Fascicolo dal momento che questa attività garantisce la qualità e la sicurezza dei dati che verranno scambiati tra le aziende socie”.