IL LISTINO 2013

Unbundling, Agcom non “cede” alla Raccomandazione Ue

Il commissario Preto: “Decisione spetta a noi”. E secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni il prossimo Consiglio dell’Authority in programma il 19 dicembre confermerà le tariffe 2013 nonostante il “monito” di Bruxelles. Previsto il voto all’unanimità

Pubblicato il 11 Dic 2013

Mila Fiordalisi

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Nessun dietrofront nonostante la Raccomandazione Ue. L’Agcom andrà dritta per la sua strada e a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni il listino unbundling 2013 sarà mantenuto tal quale: le tariffe per l’anno in corso non solo non saranno ritoccate al rialzo ma saranno confermate già nella seduta del consiglio dell’Authority in calendario il prossimo 19 dicembre, ossia prima della scadenza dei tempi tecnici per il pronunciamento nei confronti di Bruxelles a seguito della Raccomandazione Ue (la deadline per Agcom è fissata al 12 gennaio). E stando sempre a quanto risulta al nostro giornale il provvedimento (la conferma del listino 2013) sarà votato all’unanimità dai commissari: la discussione è stata intensa in merito alla questione – non foss’altro per il braccio di ferro che va ormai avanti da mesi con Bruxelles – ma i commissari vanno compatti in direzione del mantenimento dei prezzi.

“L’Autorità nazionale è soggetta a trattare una serie di materie ed è meglio collocata per assumere una decisione” ha spiegato il commissario Antonio Preto in occasione di un convegno a Roma aggiungendo che “la Commissione Ue deve fare le proprie raccomandazioni, tenendo in massima considerazione la posizione del Berec, che si era espresso sostenendo invece l’Autorità nazionale di regolazione”. Preto ha puntualizzato che “la posizione di Agcom terrà conto dell’equilibrio che dobbiamo garantire e degli investimenti, che non devono essere solo dell’incumbent ma di tutti gli operatori, e quindi i prezzi devono essere adeguati”. “Non possiamo prevedere prezzi all’ingrosso tali da determinare un aumento eccessivo dei prezzi per il consumatori e che non tengano conto del quadro economico generale”. “Alcune materie sono di competenza delle Autorità nazionali – ha chiarito il commissario -: queste ultime notificano alla Commissione il proprio progetto e su di esso la Commissione può esprimere una serie di dubbi su cui si esprime anche il Berec, l’organismo che comprende tutte le Autorità nazionali. Qualora l’Autorità mantiene la sua posizione, la Commissione europea può formulare una raccomandazione invitandola a modificare il provvedimento. L’Autorità può farlo o non farlo visto che il legislatore europeo attribuisce la competenza alle Autorità nazionali in una serie di materie, comprese le tariffe”.

Intanto l’Agcom è ancora in attesa della Raccomandazione (che il Corriere delle Comunicazioni ha potuto visionare) a firma del commissario Ue Neelie Kroes che contesta all’Authority italiana le tariffe per il 2013 e ne chiede formalmente una revisione al rialzo. Il testo dovrebbe essere notificato all’Authority fra oggi e domani (la Commissione aveva tempo fino al 12 dicembre). Cosa deciderà di fare l’Europa se l’Agcom manterrà invariato il listino attuale – che ha ridotto da 9,28 a 8,68 euro al mese i canoni dell’Ull – è ancora tutto da vedere. Fra le ipotesi potrebbe esserci l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, ma la questione non è così scontata considerata l’autonomia decisione di cui godono le Autorità di regolamentazione e anche la mancanza di precedenti a livello comunitario.

A fare “scuola” potrebbe essere la prossima apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea a carico della Germania (sulla proposta di revisione delle tariffe di terminazione mobile deliberata dall’authority per le tlc nazionale BNetzA a gennaio di quest’anno. Secondo quanto rivelato dal servizio d’informazione Mlex, lo scorso 29 ottobre Bruxelles ha notificato al governo tedesco una richiesta di chiarimenti che formalizza l’ultimo passaggio preliminare prima dell’avvio di un’azione legale.

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