Nell’era del 4G c’è posto sia per il WiMax e le sue future
evoluzioni, sia per il 3G Hspa e l’Lte. A dirlo è l’assistant
vice-president della ricerca di Idc, Tim Dillon, che ha parlato del
futuro delle comunicazioni mobili in occasione del recente incontro
di NetEvents in Asia Pacifico. L’avvento del 4G aprirà nuove
possibilità ai servizi wireless, attualmente chiusi nel limite dei
30 Mbs, secondo Dillon. Oltre ad avere velocità di trasmissione
dati molto maggiori (fino a 1Gbps sul raggio corto e fino a 100
Mbps verso utenti multipli tra 1 e 10 km), il 4G offre molti altri
vantaggi: la compatibilità di servizi con le reti fisse, il
roaming a livello mondiale e l’interoperabilità con altri
sistemi di accesso. I carrier possono trarre enorme beneficio anche
dai sistemi radio che funziono su canali non contigui, continua
Dillon.
Siccome diventa sempre più difficile per i regolatori telecom
riconfigurare lo spettro per creare i larghi blocchi contigui
necessari per lo streaming video, la tv mobile e altri servizi su
banda larga, Dillon prevede che l’era dei ricevitori radio
software (Sdr) riconfigurabili è alle porte. In questo scenario,
dal punto di vista tecnologico, ci sarà posto, secondo
l’analista Idc, sia per il WiMax che per l’Lte.
La maggiore velocità di trasmissione dati sia nelle reti Lte che
in quelle WiMax 802.16m costringerà gli operatori mobili ad
accelerare la migrazione verso le reti Ngn (next generation
networks), nota Dillon. Prima che l’interesse del mercato si
concentrasse sul 4G, l’industria mobile si è occupata di
migliorare l’ampiezza di banda della trasmissione radio per le
connessioni voce a circuito, in concomitanza con il forte sviluppo
della telefonia mobile. L’avvento delle comunicazioni broadband
su linea fissa ha convinto sviluppatori e service provider che le
comunicazioni wireless basate su Ip sono il vero futuro. “Questo
vuol dire che l’intero core mobile e switching va modificato e
trasformato in rete Ngn, per supportare le comunicazioni wireless
su banda larga”, spiega Dillon.
Secondo Idc, WiMax e Lte non sono due tecnologie che si escludono
ma adeguate a esigenze diverse e, in alcuni casi, complementari. Il
WiMax è più adatto come soluzione di comunicazione fissa wireless
o per l’accesso a Internet mobile sui mercati in via di sviluppo
dove l’xDsl non è pratico, e anche come servizio complementare
all’Lte e all’Hspa sui mercati sviluppati come Giappone e
Corea. L’Lte risponde meglio alle esigenze degli operatori Hspa o
Ev-Do che vogliono offrire maggiore velocità dati sia in uplink
che downlink (il primo è molto importante per le applicazioni di
social networking e costringe gli operatori mobili a ripensare i
loro business model, secondo Idc).
Ma quanto dovremo aspettare per la prossima evoluzione delle
comunicazioni mobili? Il WiMax è già realtà e le sperimentazioni
Lte sono già partite: proprio in questi giorni Singapore
Telecommunications (SingTel) ha annunciato che condurrà i suoi
trial Lte in quattro nazioni (Australia, Indonesia, Filippine e
Singapore). I test saranno avviati all’inizio dell’anno
prossimo e dureranno dai sei ai nove mesi. Ai trial Lte sono stati
invitati a partecipare sei vendor: Alcatel-Lucent, Ericsson,
Huawei, Nec, Nokia Siemens Networks e Zte.