“Alle ore 15.00 del 17 dicembre 2013, risultano pervenute alla Società da intermediari a ciò abilitati comunicazioni per un numero di azioni pari al 53,8% del capitale ordinario, includendo comunicazioni riferite a soggetti riconducibili a BlackRock Inc. per oltre il 4,8% del capitale di categoria (dato provvisorio)”.
È quanto emerge da una nota emessa da Telecom Italia su richiesta della Consob – per chiarire dubbi su una vicenda che la stessa Telecom definisce, nelle sue modalità, senza precedenti – relativa alla partecipazione all’Assemblea del 20 dicembre che ha all’ordine del giorno della parte ordinaria la decisione – su proposta di Findim (il socio al 5%)- di revoca del cda, ossia degli amministratori Aldo Minucci, Marco Patuano, Cesar Alierta Izuel, Tarak Ben Ammar, Lucia Calvosa, Massimo Egidi, Jean Paul Fitoussi, Gabriele Galateri, Julio Linares Lopez, Gaetano Miccichè, Renato Pagliaro, Mauro Sentinelli, Angelo Provasoli. Quest’ultimo ha annunciato la propria rinuncia a consigliere.
In caso di approvazione della proposta della Findim di Fossati, si passerà alla nomina del Cda, mentre in caso di mancata approvazione si procederà alla nomina di due amministratori che andranno ad integrare il board attualmente in carica. Telecom Italia “esclude criticità sotto il profilo dell’integrazione del quorum costitutivo. L’assemblea si svolge in convocazione unica, per cui può validamente discutere e deliberare degli argomenti di parte ordinaria qualunque sia il numero delle azioni con cui gli aventi diritto di voto partecipano ai lavori, e degli argomenti di parte straordinaria là dove siano presenti/rappresentate azioni in numero superiore a 1/5 del capitale ordinario della società”.
Riguardo alla proposta di revoca del Cda, Telecom puntualizza che “la sua approvazione richiede il voto favorevole della maggioranza assoluta delle azioni con le quali gli aventi diritto di voto partecipano all’assemblea. Ai fini della formazione del quorum deliberativo saranno pertanto considerate anche le azioni rispetto alle quali gli aventi diritti decidano eventualmente di astenersi o di esprimere una posizione di non voto. Per non concorrere alla formazione della predetta base di calcolo, gli azionisti dovranno lasciare la riunione o comunque le azioni dovranno essere espressamente registrate come non partecipanti alla votazione”.
Qualora la proposta di revoca del Cda fosse approvata, “la prima deliberazione ancillare da assumere sarà quella relativa al numero dei componenti dell’organo, entro i limiti stabiliti dallo Statuto: tra 7 e 19 consiglieri. Anche in questo caso si tratta di deliberazione da assumersi con le modalità ordinarie di legge, ma né il Consiglio di Amministrazione né gli azionisti che hanno presentato liste di candidati hanno formulato proposte in materia. Il presidente della riunione inviterà pertanto gli stessi partecipanti ai lavori a formulare proposte. Che verranno messe in votazione in successione, fin tanto che una di esse ottenga la maggioranza assoluta dei voti spettanti alle azioni con le quali gli aventi diritto di voto partecipano all’assemblea. Qualora nessuna proposta ottenga la maggioranza richiesta” verrà applicato “l’articolo 9.1 dello statuto secondo il quale “l’assemblea determina il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione, numero che rimane fermo fino a sua diversa deliberazione. Il numero dei componenti resterà dunque stabilito in 15, come da deliberazione dell’assemblea ordinaria del 12 aprile 2011”.
Al momento le liste sono due. La prima presentata da un gruppo di Società di Gestione del Risparmio e investitori istituzionali internazionali composta da: Luigi Zingales, Lucia Calvosa, Davide Giacomo Federico Benello, Francesca Cornelli, Giuseppe Donagemma, Maria Elena Cappello, Francesco Serafini; la seconda è stata presentata da Telco ed è composta da Marco Patuano e Stefania Bariatti (Julio Linares, il terzo candidato di telco, si è dimesso e pertanto i candidati ora sono solo due).
“All’elezione del Consiglio di Amministrazione”, aggiunge la nota, “si procederà secondo le regole stabilite in Statuto, le quali prevedono che alla prima lista spettino i 4/5 del numero complessivo di componenti, mentre alla seconda lista spettano i posti residui”. Inoltre su richiesta della Consob la società precisa che il Comitato per le nomine e la remunerazione non ha formulato “raccomandazioni sul numero e sul profilo dei possibili candidati, anche alla luce della intervenuta presentazione di due liste qualificabili di minoranza”.
In caso di mancata approvazione della proposta di revoca del Cda, l’assemblea procederà a nominare i due amministratori a integrazione del Board in carica. “Si precisa che la circostanza delle dimissioni di due Consiglieri in data 13 dicembre 2013 (Cesar Alierta e Julio Linares) – si legge nella nota – non autorizza l’Assemblea a procedere, sempre nell’ipotesi in cui la proposta di revoca fosse respinta, alla eventuale nomina di Consiglieri in loro sostituzione”
Per quanto riguarda la parte straordinaria dell’Assemblea all’ordine del giorno è prevista l’eliminazione dell’indicazione del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio e la modifica dello statuto sociale; l’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione mediante emissione di azioni ordinarie, a servizio della conversione del prestito obbligazionario emesso dalla controllata Telecom Italia Finance Sa per 1,3 mld euro.